Cominciamo col non nasconderci che i primi tre mesi del 2024 hanno messo alla prova anche il solido il tessuto industriale lombardo. Sia la produzione industriale che quella artigiana hanno registrato una battuta d’arresto. La variazione mostra una flessione del 0,3% per l’industria e del 0,6% per l’artigianato. Di conseguenza, anche il fatturato ha subito un calo, con un -0,9% per l’industria e un -1,3% per l’artigianato. Gli imprenditori lombardi, però, sono abituati a guardare avanti e nonostante il rallentamento produttivo, le aspettative per il prossimo trimestre sono incoraggianti. La fiducia degli imprenditori è sostenuta dal rafforzamento dell’attività industriale a livello globale, dalla riduzione dell’inflazione e dal possibile calo dei tassi d’interesse.

Del resto il dato di fine 2023 diceva chiaramente che Il tessuto imprenditoriale lombardo continua a distinguersi come il più dinamico a livello nazionale, con una media di 1,1 nuove imprese ogni 100 già esistenti. La città metropolitana di Milano ha fatto registrare il più alto tasso di natalità imprenditoriale della regione, con un 1,3%. Milano, ma anche altre province lombarde si sono distinte per il loro dinamismo imprenditoriale. Pavia, Monza e della Brianza, e Bresci: per tutte il tasso di natalità di nuove imprese è stato dell’1,1%. Dati che confermano la vitalità dell’industria lombarda e la sua capacità di attrarre e sostenere nuove iniziative, conferendogli una solidità che consente di affrontare cali come quello di inizio 2024, senza pensare a crisi strutturali e mantenendo lo status di area manifatturiera più importante del continente.

Le esportazioni si confermano come la principale modalità di presenza all’estero per le imprese lombarde, coinvolgendo il 96% delle aziende. Seguono l’importazione di materiali e componenti (63%) e la presenza con filiali commerciali o negozi (9%). L’utilizzo di piattaforme digitali per l’export manifatturiero è in crescita, con il 40% delle imprese esportatrici che ha attivo almeno un canale di digital export e un ulteriore 7% che sta lavorando per attivarne uno. Questo trend sottolinea l’importanza crescente del commercio digitale nel panorama economico globale. Le imprese lombarde continuano a espandersi in nuovi mercati, con una media di 23 mercati serviti per azienda nel 2022, rispetto ai 21 del 2021. Questo indica una chiara tendenza verso l’espansione in mercati geograficamente più distanti.

I successi delle esportazioni lombarde certificano la grande capacità delle imprese di adattarsi ai cambiamenti, offrire prodotti di qualità e personalizzare i servizi. Nonostante le contingenze negative, i dati sulle esportazioni lombarde sono migliori non solo rispetto al resto delle regioni italiane, ma anche rispetto ai principali competitor europei. Questo successo è merito delle aziende, che dimostrano una notevole proiezione internazionale e l’apprezzamento che ricevono a livello globale. Ma alla base c’è un intero sistema, che pone – ad esempio – la ricerca come è il fulcro del progresso lombardo. Istituti di ricerca all’avanguardia e università di livello mondiale collaborano strettamente con le imprese, favorendo lo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni innovative.

Gli investimenti, sia pubblici che privati, sono un altro elemento chiave della crescita lombarda. Infrastrutture moderne, incentivi fiscali e un ambiente favorevole agli affari attraggono capitali e talenti da tutto il mondo. Questo flusso costante di risorse alimenta l’innovazione e la crescita economica, orientando gli sforzi su settori chiave come quelli a più alto tasso di innovazione: la meccatronica, la biotecnologia e l’ICT, sviluppando prodotti e servizi che definiscono gli standard globali. Le start-up innovative trovano un terreno fertile per crescere, supportate da incubatori e acceleratori di impresa.

Ora lo sguardo va rivolto alle politiche della prossima Commissione Europea. Avrà una sfida cruciale davanti a sé: quella della competitività europea. Il futuro dell’Europa dipenderà in larga misura dai territori manifatturieri che rappresentano il cuore pulsante dell’economia continentale. Per vincere la sfida della competitività, è essenziale che la Commissione si confronti con questi territori e li sostenga attivamente. L’innovazione, la qualità e la capacità di adattamento dei settori manifatturieri sono fondamentali per mantenere e migliorare la posizione dell’Europa nel contesto globale. È necessaria una stretta collaborazione tra istituzioni europee, governi nazionali e locali, e le stesse imprese.

Mario Alberto Marchi

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