Dopo tante chiacchiere e presunti retroscena, la Commissione Disciplinare della Fifa mette la parola fine sulle speranze dell’Italia di venire ripescata per i Mondiali in Qatar che inizieranno il prossimo novembre. È stato infatti archiviato il ricorso del Cile contro l’Ecuador, che potrà così partecipare regolarmente alla competizione.

Alla base del ricorso c’era una partita delle qualificazioni sudamericani per i Mondiali, il match tra Ecuador e Cile. La Federcalcio di Santiago aveva infatti chiesto di sanzionare l’Ecuador per aver schierato in campo Byron David Castillo Segura, sostenendo che il calciatore ( che ha disputato 8 delle partite di qualificazione) non avesse i documenti per indossare la maglia dell’Ecuador essendo in realtà colombiano. Per questo la Federazione cilena chiedeva alla Commissione disciplinare la squalifica del calciatore e la penalizzazione della nazionale ecuadoriana.

Ma nella nota ufficiale della Fifa viene sottolineato che “dopo aver analizzato le argomentazioni di tutte le parti interessate e considerato tutti gli elementi portati dinanzi ad essa, ha deciso di archiviare il procedimento avviato contro la Fef”. “Le conclusioni della commissione disciplinare sono state comunicate in data odierna alle parti interessate. In accordo con le disposizioni in materia del Codice Disciplinare Fifa, le parti hanno dieci giorni di tempo per richiedere una decisione motivata“, si legge nel comunicato.

Addio dunque alle speranze del Cile, la prima delle non classificate nel Sudamerica, che può sperare solo in un eventuale appello da presentare entro 10 giorni. Ma addio alle speranza anche per l’Italia. Era stato in particolare il commissario tecnico Roberto Mancini a evocare la possibilità di un ripescaggio della nostra nazionale, tema di cui aveva parlato anche al termine della Finalissima, la partita disputata il primo giugno contro l’Argentina.

Il ripescaggio nel calcio “si è già verificato, per esempio alla Danimarca agli Europei 1992 – erano state le parole del Mancio -: se dovesse accadere, noi ci siamo, siamo pronti. La regola dice che la Fifa può decidere autonomamente: nel caso avremmo la squadra per andare.

Ipotesi che ovviamente non si è verificata, come tra l’altro aveva chiaramente spiegato il presidente stesso della Federazione italiana, Gabriele Gravina. “In percentuale sono zero le possibilità di andare al Mondiale. L’Europa ha tredici posti disponibili e sono tutti assegnati. Abbiamo provato a sentire la Fifa per avere un momento di ebbrezza, ma è finita lì”, aveva replicato a stretto giro il numero uno della Figc.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.