Le elezioni comunali sono “la morte del grillismo”. A dirlo è Matteo Renzi, il leader di Italia Viva che dopo le amministrative di domenica 12 giugno rilancia il tema del dialogo tra centro riformista e Partito Democratico, con il suo segretario Enrico Letta che dovrebbe dunque staccarsi dalla morsa populista dei pentastellati.

L’ex premier è certo che il centro riformista è “il vero vincitore” di queste elezioni. Per questo, spiega in un colloquio con Repubblica, la palla passa ora a Letta: “Vuole dialogare con noi o vuole limitarsi ai grillini? Così facendo, più che al campo largo si arriva al camposanto, politicamente parlando”.

La strategia delle alleanze variabili soddisfa il leader di Italia Viva, che sottolinea il contributo importante del partito nell’elezioni di sindaci come Bucci a Genova e Giordani a Padova. “E quando siamo andati da soli – aggiunge -, come a Carrara con Ferri o a Verona con Tosi, abbiamo fatto un risultato straordinario sfiorando il ballottaggio. Oggi abbiamo 97 sindaci in Italia, e credo che in questa tornata abbiamo conquistato più consiglieri che i 5 Stelle”.

Renzi ne ha anche per Carlo Calenda, il presidente di Azione che punta alla leadership dell’area centrista. Per il senatore però “la leadership in politica non si prenota. Si costruisce con umiltà e intelligenza politica coinvolgendo quelli che la pensano come te. Io dico che quest’area c’è, chi la guiderà è un problema che ci porremo dopo. Dove noi andiamo forte, Azione e Più Europa vanno peggio e viceversa: segno che siamo complementari. Ma il dato è sempre quello: il centro riformista c’è, è protagonista in Italia come in Francia con Macron, può essere decisivo mentre queste elezioni certificano la morte del grillismo, da Taranto a Palermo fino a Genova, città del fondatore”.

La ‘risposta’ di Letta

Il segretario PD risponde all’invito di Renzi dalle pagine del Corriere della Sera. Al quotidiano Letta non manifesta particolare preoccupazione per i risultati del Movimento 5 Stelle alle comunali, dove sono praticamente scomparsi. “I 5 Stelle hanno tradizionalmente difficoltà alle Amministrative, non avevo particolari aspettative. Ragioneremo con loro”, dice Letta.

Ma il campo largo non è archiviato, perché “questa destra la battiamo solo con le alleanze. C’è una destra competitiva e forte, vinciamo solo se uniti. E per avere successo serve un’alleanza guidata da un grande partito”. Insomma, un rilancio di quanto già sottolineato ieri, di un campo progressista “unico argine alle destre.

Ben altra soddisfazione invece per i risultati dei Dem. “Giocavamo fuori casa, la volta scorsa solo 6 capoluoghi su 26 erano del centrosinistra. Vinciamo a Taranto, a Padova, a Lodi, dove ho chiuso la campagna elettorale, che strappiamo alla Lega con un giovane sindaco di 25 anni. Andiamo al ballottaggio a Verona, a Parma, Piacenza, Como, Gorizia e in tante altre città. I risultati molto positivi al Nord, ci dicono che alle Regionali la Lombardia sarà contendibile. Dobbiamo trovare una candidata o un candidato che unisca”, è l’analisi del segretario.

Il problema più serio, per Letta, è in realtà la tenuta del governo dopo questa tornata elettorale e in vista del voto del 2023. “I rischi ci sono, la stabilità finanziaria è in pericolo in tutta Europa e in Italia di più. È insensata una campagna elettorale permanente e ancora ieri Matteo Salvini ha ricominciato a tirare per la giacca Draghi”, è l’accusa.

 

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia