Dal 26 maggio nei cinema e dal 28 su Disney+ con accesso vip (possibilità di una visione anticipata) arriva la storia delle origini di una delle cattive più cattive della storia dei cartoni della casa di Topolino: Crudelia Demon. Nel live action dal titolo Crudelia, diretto da Craig Gillespie ( lo stesso di Tonya), la villain impellicciata assume volto e fattezze del Premio Oscar Emma Stone che dovrà crearsi fama e farsi strada in una Londra della rivoluzione punk anni ‘70. Conosciamo il cammino di Estella, (non ancora Crudelia) fin dalla nascita, grazie alla voce della stessa protagonista che si racconta: nata già indiscutibilmente diversa dagli altri, con capelli naturalmente bianchi e nero corvino, Estella cresce, dopo la scomparsa prematura della madre, con una famiglia alternativa, fatta di due amici inseparabili e giovani ladri e la passione per la moda. Adulta e piena di creatività fino a scoppiare, Estella verrà in contatto con la famosa stilista e “imperatrice della moda” , la baronessa Von Hellman, interpretata maestosamente dalla due volte Premio Oscar Emma Thompson ed a lei si contrapporrà.

La origin story sulla pazza stilista Crudelia Demon e la sua ossessione per la pelliccia di “Dalmata” diventa una sfida politically incorrect a colpi di alta moda, Diavolo Veste Prada e perfidia tra due giganti del cinema. In collegamento su zoom in una conferenza mondiale, Emma Thompson ed Emma Stone, svelano tutti i segreti di un film che non solo è tra i live action più dark che la Disney abbia mai realizzato ma invece di tentare di redimere il cattivo agli occhi dello spettatore, come era stato per Maleficent, lo declina in tutte le sue sfumature, crudeli e inspiegabili o ragionevoli e comprensibili che siano.

La baronessa, che è un personaggio nuovo all’universo della Carica dei 101, riesce ad essere allo stesso tempo sia favolosa che un incubo vivente. Come ha costruito il personaggio?
Emma Thompson: Ho preso spunto dalla mia vita ovviamente. Intendo dire che se mio marito fosse qui, direbbe che sono io, che non ho recitato. Mi sono talmente divertita a interpretare questo personaggio perché per anni mi sono chiesta se avessi potuto interpretare veramente una cattiva, una vera “villain”. Ho passato decadi ad interpretare delle donne brave, perbene ed ora finalmente ho potuto fare la vera cattiva.

Chi preferisce tra Estella e Crudelia?
Emma Stone: È affascinante che ci sia ad un certo punto da parte di Crudelia un rifiuto di Estella, di ciò che è stata. Estella è una ragazza dolce, ma non è ancora pienamente consapevole di sé stessa. C’è qualcosa di affascinante in Crudelia. Lei è quel che è, si accetta totalmente e quindi il suo mondo è molto interessante per me. Detto questo, Crudelia oltrepassa certi limiti che io non riuscirei mai a superare. In tutta onestà però preferisco Crudelia a Estella perché è decisamente più divertente.

A contrapporsi a Crudelia, c’è la Baronessa che potremmo definire insensibile ed egoista. Una persona pronta a usare chiunque pur di ottenere qualcosa.
E. Thompson: Sì, è una donna insensibile e pensa che quello sia l’unico modo di approcciare la vita. Questo è molto inusuale al cinema: sono molto interessata al lato oscuro di un personaggio femminile, perché a noi attrici non sempre è permesso essere così dark. Dobbiamo essere tutte brave e buone per non parlare poi delle cattive madri, quelle sono imperdonabili e ingiustificabili. La baronessa ha deciso di sfruttare a pieno il suo genio e la sua creatività e di non sacrificarla per niente al mondo, come molte donne invece hanno dovuto fare prima di lei. Non farei di certo le sue stesse scelte estreme ma il suo mettersi al servizio della propria creatività è ammirevole.

Capire le motivazioni di un personaggio è utile ad un attore per interpretarlo al meglio?
E. Stone: Non credo che sarei in grado di interpretare un personaggio se pensassi: questa donna è cattiva. Questi personaggi vanno percepiti e considerati come reali. Pensate che la gente cattiva in questo mondo, vada in giro pensando di esserlo? Io non credo. Credo che loro pensino di essere nel giusto. Quindi interpretare un cattivo senza pensare che sia un essere umano, non ha senso.

Vi siete ispirate a qualche “cattivo” realmente esistito o esistente?
E. Thompson: Bisogna innanzitutto considerare che stiamo recitando e quindi non siamo veramente cattive. Intendo dire che non c’è niente di più divertente del fare finta di essere un’altra persona. Sono stata cresciuta da genitori amorevoli e ho raramente incontrato nella mia vita persone veramente cattive e narcisiste come il mio personaggio ma nella realtà esistono, anche nel nostro ambiente e recentemente qualche nome, a cui tutti pensiamo, è venuto alla luce. Credo che la Baronessa sia un mix di tutte queste persone diverse. Lei non sopporta che possa esistere qualcun altro di successo oltre a lei e sente di dover sempre distruggere il suo competitor, chiunque sia. Invece di pensare che la competizione possa essere utile al gioco, possa renderla migliore. Sembra essere una persona dalla forte personalità ma in realtà è molto debole e la chiave per la sua distruzione viene proprio dal fatto che non riesce a riconoscere e accettare il talento di un’altra persona. Quando finalmente incontra qualcuno come Estella che non solo ha talento ma ha anche più talento di lei ed è giovane, trova molto difficile accettarlo. Io pure ho avuto difficoltà a lavorare con Emma Stone che è più bella, giovane e talentuosa di me ma ho annegato il mio rancore nell’alcol la sera.