Basta guardarlo negli occhi per capire che lui è un vero campione. Emmanuele Marigliano, napoletano, classe 1995, parteciperà alle Paralimpiadi di Tokyo 2021 con la nazionale italiana di nuoto. Stringe tra le mani con orgoglio il biglietto per il Giappone e sorride orgoglioso per tutta la fatica fatta e per il sogno che con impegno e perseveranza è riuscito a realizzare. “L’ha cercata fino all’ultimo secondo e l’ha voluta fino all’ultimo secondo”, ha gridato lo speaker quando alla piscina Scandone gli hanno comunicato che ce l’aveva fatta: sarà lì tra gli atleti a rappresentare l’Italia. “L’emozione di quel momento è stato indescrivibile”.

“È un sogno che si realizza – ha raccontato Emmanuele – Guardavo in Tv le Paralimpiadi di Rio nel 2016 e mi sono detto che un giorno volevo esserci anche io. Guardavo le gesta di quegli atleti in acqua ed ero estasiato. Oggi quegli atleti che io ammiravo sono i miei compagni di squadra. È un’emozione che forse non saprò spiegare mai”. Emmanuele non ha mollato e ce l’ha fatta a realizzare il suo sogno. Parteciperà a quella competizione come medaglia d’oro agli Europei che si sono svolti in Portogallo. Lì è salito sul podio ed era il suo esordio.

Emmanuele soffre di tetraparesi spastica dovuta ad asfissia neonatale. Una patologia che ha colpito tutti e 4 i suoi arti. Per Emmanuele non è stato facile accettarlo ma con perseveranza e caparbietà è riuscito ad arrivare molto lontano. “È stata la voglia di mettersi in gioco, di far capire che anche chi vive una disabilità come la mia può diventare quello che sogna di essere”.

La passione di Emmanuele per il nuoto è iniziata mentre faceva fisioterapia in acqua per migliorare la sua patologia. “In acqua mi sento davvero libero – racconta Emmanuele – A un certo punto mi arrivò una telefonata da parte del mio attuale allenatore Vincenzo Allocco che mi invitò nel suo centro sportivo a Portici dove allenava campioni paralimpionici e così ho cominciato”. In pochi anni Emmanuele ha fatto incetta di medaglie e ha portato Barra, quartiere nella periferia dimenticata a Est di Napoli, sul tetto dell’Europa.

“Quando ho vinto gli Europei ho toccato il tabellone e ho dedicato quella vittoria a mia zia che non c’è più ma che è sempre con me – ricorda emozionato quei momenti –  Guardare gli occhi felici del mio allenatore e del commissario tecnico della nazionale mi ha mandato in estasi”. Emmanuele agli europei ha battuto un avversario tosto, l’atleta greco che non perdeva una gara da quasi 10 anni. Non lo ha mollato per un istante e lo ha battuto. “Arrivare lì da esordiente e riuscire a batterlo ha aggiunto un peso specifico maggiore al successo”.

Il record Emmanuele lo ha stabilito per il 50 rana in Portogallo con 1’6”46, il tempo che gli ha fatto valere l’oro. Un tempo già buono che con impegno e perseveranza è anche riuscito a migliorare portandolo a 1’05”. “Ora l’obiettivo sarà quello di migliorarlo ancora di più”. Ora partirà per Ostia per l’ultimo ritiro prima di partire per Tokyo. L’11 agosto la squadra partirà alla volta del sol levante e il 24 agosto ci saranno le gare per finire a inizio settembre.

Emmanuele oltre ad essere un nuotatore agonista è volontario dell’Unitalsi di Napoli, associazione di volontariato come servizio civile, progetti per i bambini e viaggi a Luordes per gli ammalati. “Io do il mio contributo per quello che posso nell’organizzazione dei viaggi, anche se magari può essere molto piccolo. Prima di partire per Tokyo andrò a salutare i bambini dell’associazione: loro fanno il tifo per me, la chiamo la mia curva U”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.