L’esame di terza media quest’anno prevede solo una tesina multidisciplinare che gli studenti esporranno per via telematica. Tutti a casa davanti al pc. È quanto si apprende dal nuovo decreto scuola varato dal Ministero dell’istruzione. Ma se l’anno è salvo e l’esame si farà, viene da chiedersi quali saranno gli effetti sugli alunni, che ricordiamo hanno tra gli 11 e i 13 anni. “Ci rivogliamo a una fascia di età molto delicata – spiega Maria D’Ambrosio, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Raffaele Viviani – far sostenere ai ragazzi l’esame non lo trovo giustissimo, soprattutto se ridotto a una tesina”. Gli alunni di tutte le scuole hanno cercato di portare a termine i programmi usufruendo della didattica a distanza ma “i ragazzi non hanno ancora assimilato e capito bene questa nuova metodologia di apprendimento – spiega la preside – Alcuni vivono le lezioni online come momento di socializzazione più che di formazione”.

Anche se riguarda una parte minoritaria dell’istituto poiché quasi tutti gli studenti e le famiglie si stanno impegnando per favorire l’apprendimento a distanza. E qui sorge un altro problema: hanno tutti i dispositivi necessari per collegarsi con i propri docenti? “Noi siamo fortunati, l’utenza della mia scuola non ha avuto difficoltà a reperire pc e tablet – racconta D’Ambrosio – anche se abbiamo avuto qualche richiesta di supporto e abbiamo subito messo a disposizione i pc della scuola. Nelle altre zone della Regione probabilmente avranno avuto più disagi e questo non permetterà una valutazione reale degli obiettivi raggiunti dagli studenti”. Ecco, la valutazione.

Secondo quali criteri sanno valutati gli alunni? “Noi non sappiamo bene come valutare i ragazzi alla luce di queste nuove modalità – dice la preside – e lo stiamo chiedendo al Ministero. I docenti stanno appuntando delle considerazioni, ma certo non stanno interrogando i ragazzi. Fare una valutazione formativa è difficile. Svolgere un esame parziale e dare un voto, quando nella realtà valutiamo anche la crescita personale del ragazzo e tanti altri fattori, sarà veramente impegnativo”. Non resta che attendere l’inizio degli esami, sperando che da Roma arrivino chiarimenti sul loro svolgimento. Intanto si può cogliere anche il lato positivo della tragica situazione in atto: “Con le lezioni online bisogna stare molto attenti alla privacy dei ragazzi che sono tutti minorenni – conclude D’Ambrosio – Vanno responsabilizzati. Da una parte c’è il pericolo del web, dall’altra l’occasione per insegnare agli alunni come utilizzare al meglio la tecnologia e crescere con loro”.