A ritrovare il corpo senza vita è stato il compagno, Matteo, quando è tornato a casa intorno alle 18:30 di mercoledì pomeriggio. Serena Fasan, farmacista di 37 anni, era esanime a terra nell’appartamento della coppia in via Ponchini, a Castelfranco Veneto (Treviso), dove vivevano assieme al figlio di due anni.

Immediata la richiesta di soccorsi: il personale sanitario del 118 si è precipitato sul posto ma non hanno potuto fare nulla per salvare la vita della farmacista.

Una vicenda dai contorni ancora tutti da chiarire: sul corpo di Serena non vi sarebbero segni di violenza, così come su porte e finestre non vi sarebbero segni di effrazione. Inoltre nell’appartamento era presente anche il figlio della coppia, trovato a dormire nel suo letto. Il decesso potrebbe essere quindi riconducibile ad un malore improvviso, ma nessuna pista viene esclusa dagli inquirenti. A pochi passi dal corpo privo di vita di Serena Fansa è stato rinvenuto, sempre a terra, lo smartphone della farmacista, altro elemento chiave per chiarire la verità sull’episodio.

Fondamentale in tal senso sarà l’eventuale autopsia: la salma della 37enne è stata all’obitorio di Treviso, a disposizione dell’autorità giudiziaria, con la procura di Treviso che con ogni probabilità darà il via libera nelle prossime ore.

IL SUICIDIO DELLO ZIO – Ma ad aggiungere ulteriore dramma alla vicenda è la notizia del suicidio dello zio della 37enne. L’uomo si è gettato da un ponte sul torrente Astego, al confine tra Borso e Crespano, nel territorio comunale di Pieve del Grappa.

Il gesto estremo sarebbe avvenuto poche ore dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Serena Fasan. A lanciare l’allarme erano stati i familiari dell’uomo, preoccupati perché non riuscivano a mettersi in contatto con lui.

I carabinieri, che avevano avviato le ricerche, avevano quindi rinvenuto l’auto dell’uomo poco distante dal ponte. Alle tre di notte il recupero del corpo senza vita ad opera dei vigili del fuoco di Castelfranco Veneto e del Suem 118. Un suicidio che potrebbe essere stato motivato dallo stato di forte shock dopo la notizia della morte della nipote.

Redazione

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