Economia
Fca-Psa, le nozze a un passo: firma attesa domani

Si attendeva la firma a ridosso del weekend prenatalizio, ma il Memorandum of understanding tra Fca, l’ex gruppo Fiat, e i francesi di Psa, potrebbe subire un’accelerazione in queste ore e arrivare al traguardo già mercoledì. Martedì è infatti in programma il consiglio di sorveglianza di Psa, e in quel frangente i francesi potrebbero dare il via libera alla fusione. Se andrà tutto come previsto, a quel punto si potrà firmare già mercoledì, anticipando i tempi. Infatti non è escluso che, a quel punto, anche Fca possa convocare il proprio board per stringere i tempi.
Sull’accordo, molto atteso, anche i sindacati europei del gruppo francese si sono detti favorevoli, e questo è un elemento in più che potrebbe spingere i consiglieri a dare il loro via libera.
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L’operazione dovrà poi andare in porto gradualmente, entro un anno. Il Memorandum non conterrà i dettagli, dei quali le due aziende parleranno nei prossimi mesi per mettere a punto una delle più grandi fusioni del settore, che farà nascere uno dei primi gruppi automobilistici al mondo: il quarto a livello planetario con 8,7 milioni di vetture vendute all’anno, detenuto pariteticamente, per il 50%, da Fca e Psa. La nuova società avrà sede in Olanda e sarà quotata a Wall Street, Parigi e Milano.
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Il testo base dell’accordo sarà martedì sul tavolo del consiglio di sorveglianza di Psa. Tutto al momento sembra spingere in direzione di un’intesa: entrambi i governi, francese e italiano, si sono già espressi positivamente. Ed entro Natale la fusione tra i due colossi dell’auto potrebbe essere realtà. Ai soci di Fca andrebbe dunque una cedola straordinaria di 5,5 miliardi di euro, mentre il gruppo è pronto a cedere la partecipazione in Comau. Il colosso post fusione, che avrebbe al timone come ceo il capo esecutivo di Psa, Carlos Tavares, vedrebbe Exor primo azionista, con circa il 14,5%, mentre lo Stato francese, la famiglia Peugeot e i cinesi di Dongfeng avrebbero circa il 6% ciascuno.
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