Il Festival di Sanremo lontano da Sanremo? Possibile, almeno secondo la proposta del capo della Fimi, la Federazione industria musicale italiana.

L’idea è infatti del ceo Enzo Mazza e arriva dopo la sostanziale confermata da parte dello stesso Comune, proprietario del marchio e che può dunque assegnare la manifestazione con un bando aperto a tutti, di una cordata alternativa alla Rai interessata ai diritti sulla storica kermesse canora giunta alla 73esima edizione.

L’ipotesi di Sanremo senza Rai apre paradossalmente anche ad altre prospettive. Come si è visto in questi anni quello che conta al Festival sono i contenuti, ovvero la musica attuale e le star in classifica. Rai e l’industria discografica potrebbero a quel punto portare un evento come il festival in un altra città”, è infatti il punto di vista di Mazza.

Il numero uno della Federazione industria musicale italiana per spingere la proposta fa il caso dell’Eurovision Song Contest, sottolineando come “non è la città dove si svolge l’evento che conta”.

Ma Mazza si spinge anche oltre e fa il nome di una possibile città concorrente: “Rai e l’industria discografica più importante – è la proposta – scelgano a quel punto Milano per un grande show televisivo”.

Tornando alla questione dei diritti sul Festival, dietro la possibile e inedita competizione c’è la convenzione tra tv pubblica e Comune di Sanremo in scadenza a fine 2023.

Ad approfittarne potrebbe essere un operatore del mondo dello spettacolo interessato ad accaparrarsi la “gallina dalle uova d’oro”, visto il seguito e i contratti pubblicitari che ogni anno ‘strappa’ la kermesse canora.

Eventuale nuovo “broadcaster” che però, come ricorda il Sole 24 Ore, deve garantire ai cittadini “la qualità della trasmissione sui palinsesti dei media audiovisivi, sia in diretta o in differita sia chiaro o a pagamento, con adeguati standard di regolarità, continuità del servizio e la migliore visualizzazione delle immagini” perché il Festival è inserito tra gli eventi di interesse sociale e di grande interesse pubblico elencati in un decreto del Ministero dello sviluppo economico.

Redazione

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