Blanco ha detto che “tanto li dovevo spaccare comunque, mi piaceva così”. Perché anche così finisce il video de L’isola delle Rose, il singolo che doveva cantare a Sanremo e che invece non ha cantato per un problema tecnico: non sentiva la voce nelle cuffie in ear. Quando il problema non si è risolto ha cominciato a prendere a calci i fiori sul palco, a spaccare i vasi. A un Amadeus a metà tra lo sconcertato e l’infuriato aveva ribadito: “Mi sono comunque divertito, non si poteva fermare, quindi …”. È stato il momento clou della prima serata del Festival.

Blanco era tornato sul palco di Sanremo a un anno dalla vittoria con Brividi, e anche questa volta con Mahmood, nel duetto che avevano portato pure al Festival Eurovision. Qualche ora dopo un’altra esibizione: in L’Isola delle Rose, il suo ultimo singolo, pubblicato venerdì 27 gennaio, ad anticipare i due grandi concerti in programma a luglio: allo Stadio Olimpico a Roma e allo Stadio San Siro a Milano. Qualcosa è andato storto.

Dopo aver devastato vasi e fiori sul palco del Teatro, Blanco è stato investito dai fischi del pubblico. “Non mi sentivo in cuffia e allora ho voluto comunque divertirmi, la cosa bella della musica è divertirsi”, ha detto al microfono, raggiunto da Amadeus. Forse non aveva idea del casino in cui si era cacciato: pochi minuti ed è stato tutto una condanna, un “cazziatone”, un paragone antropologico sul gesto, il parallelo con artisti di ieri, quello che voleva significare a proposito della società e l’educazione e via dicendo con tutto il corollario retorico che appartiene alla kermesse.

Alle prime Amadeus ha invitato il cantante a esibirsi di nuovo. “Capita, gli è partita la sciabbarabba”, ha commentato. “Era dai tempi di Bugo e Morgan…”, ha provato a sdrammatizzare ricordando un altro siparietto inatteso rimasto nella storia del Festival. Sul palco sono arrivati gli assistenti a fare pulizie e anche Gianni Morandi, co-conduttore, con una scopa in mano a pulire. “Se Blanco veniva a dirti che non sentiva bene e c’erano problemi tecnici, non c’era alcun problema”, si è chiesto retorico Morandi. “L’avremmo fatto ricantare subito”, ha risposto Amadeus. Pochi minuti dopo l’ufficialità: “Blanco non ricanterà questa sera, non ci sono le condizioni”.

La scena è diventata virale in pochi minuti, sui social una valanga di commenti. Il parallelo più citato: quando nel 2001 gli ospiti internazionali, i Placebo, al Festival condotto da Raffaella Carrà, suonarono Special K. Alla fine il frontman Brian Molko spaccò la chitarra sull’amplificatore. La band fu sommersa da fischi e proteste, Molko rispose con un atteggiamento beffardo, di sfida, inchini e braccia spalancate alla platea. Nessuna spiegazione da parte di Blanco al momento: né alcun riferimento al video, che potrebbe segnalare una performance già in parte preparata come qualcuno ipotizza, né una nota di rammarico rammarico per una specie di raptus. “Volevo fossi mia mia, mia, mia, mia, mia/come se fossi stata tu a aver scelto me/solo per rendermi un po’ meno fragile/come spezzare un fiore“, canta d’altronde nella canzone. No comment.

AGGIORNAMENTO: “Blanco mi ha chiamato stamattina – ha detto Amadeus in conferenza stampa mercoledì mattina – , era dispiaciutissimo, chiede scusa a me e al Festival. Io lo conosco, è un ragazzo talentuoso, ha sbagliato e lui lo sa per primo. Quando ci sono problemi tecnici chiedo di alzare le mani e si rifà come è successo a Renga lo scorso anno. Evidentemente quella rabbia di un ragazzo che compie 20 anni tra due giorni ma non l’ha fatto per mancare di rispetto a Sanremo o ai fiori, sa bene l’importanza che hanno. Non lo voglio scusare perché lui è consapevole di questo: non ha chiesto di essere capito, ma di essere perdonato. Non mi sento di dargli una punizione, spero che lui capisca da solo quello che ha fatto, per il bene suo e della sua carriera. Credo di voler accettare le sue scuse con serenità”.

“Durante le prove le quantità di rose era notevole. È stato provato ed era difficile posizionare le rose, era previsto che dovesse dare un calcio alle rose, certo, mi è stato detto che si sarebbe rotolato sulla batteria e a terra. Nel nostro piccolo sgabuzzino, molto affollato di persone, nel monitor non si intuisce molto quello che viene detto, le parole. Con Bugo e Morgan sono uscito perché ho visto Bugo andarsene. Stando lì dietro non ho percepito il suo problema tecnico, c’è stata un’esagerazione rispetto a quello che mi è stato raccontato, ho capito che c’era qualcosa che non andava”.

Jessica Tua, l’imprenditrice che si è occupata della composizione di fiori devastata dal giovane cantante, ha detto all’AGI che “era tutto previsto, sapevo che sarebbe andata così, con quella performance, diciamo, artistica. Blanco voleva riprodurre il video in cui distrugge le rose, poi magari è andato oltre, non so cosa sia successo. Ma nulla che mi abbia sorpresa“. Lo stesso cantante in giornata ha pubblicato su Instagram un post di scuse: “Chiedo scusa alla città dei fiori. Cadono fiori, Ariston. Si spezzano fiori, Ariston, Cala il sipario, Ariston. Ti ho messo in lacrime come la mia mamma, Ariston. Mi hai visto fragile come un bimbo, e poi qui, proprio qui, dove mi hai insegnato a correre, sono caduto. Mi sono rotto la faccia e piango, Ariston. Ma poi rido, rido, rido, rido e guido perché non sono perfetto come mi volevi, ma finalmente sono me stesso. Ti voglio bene Ariston, con tutta la mia follia“.

 

 

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