L’esperienza dei Poli penitenziari universitari è a un nuovo traguardo. Nel primo triennio di vita della Conferenza nazionale universitaria dei poli penitenziari, gli atenei aderenti con studenti attivi sono passati da 27 nel 2018-’19 a 32 nel 2020-’21 (con un incremento del 18,5%); gli istituti penitenziari che hanno aderito al progetto di rendere i detenuti studenti sono passati da 70 a 82 (+17,1%); il numero di studenti iscritti è passato da 796 a 1034 (+29,9%). E spicca il dato sulla componente femminile: le detenute studentesse erano appena 28 nel 2018-’19 e sono 64 attualmente (con un incremento del 128,6%).

A Napoli il Polo universitario penitenziario è quello della Federico II e ha sede nel carcere di Secondigliano. Il bilancio più attuale è di 131 studenti in due sezioni (Alta Sicurezza e Media Sicurezza). I docenti impegnati nei progetti di studio sono più di cento a semestre e si contano 26 tutor tra studenti e dottorandi. La Conferenza dei Poli universitari coordina il lavoro di tutti gli atenei impegnati a garantire il diritto agli studi universitari per le persone private della libertà personale: il delegato per la Federico II è la professoressa Marella Santangelo, membro del comitato direttivo. Per il futuro l’obiettivo è di allargare l’offerta didattica all’interno degli istituti di pena. A livello locale e nazionale si punterà a migliorare la qualità della formazione delle persone detenute anche attraverso modelli didattici innovativi (è in corso una sperimentazione per adottare strumenti per la didattica a distanza anche oltre la pandemia). Inoltre si mirerà a migliorare le performance degli studenti affinché vi sia una diminuzione degli abbandoni e un incremento degli esami sostenuti e dei laureati, e a potenziare la rete tra istruzione secondaria superiore all’interno degli istituti e università.

La sfida, dunque, vale anche per la Campania, regione con il più alto numero di detenuti nelle sue carceri. Attualmente, a Secondigliano, sono attivi circa 20 progetti nell’ambito delle attività culturali e sportive, più progetti su istruzione e lavoro. Gli studenti detenuti sono aumentati da un anno accademico all’altro: nel primo anno gli iscritti erano 56. Nel Polo universitario penitenziario campano sono coinvolti attualmente 8 dipartimenti, attivi 9 corsi di laurea: Sviluppo sostenibile, Giurisprudenza, Sociologia, Lettere moderne, Economia e Commercio, Scienze erboristiche, Scienze nutraceutical, Scienze gastronomiche mediterranee. Su tutto il territorio nazionale sono impegnati 196 dipartimenti universitari, pari al 37% dei dipartimenti presenti nei 32 atenei coinvolti.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).