I loro nomi non figuravano nelle liste presentate dal partito di Silvio Berlusconi, così spiegando che non c’erano più le condizioni per continuare a militare tra le fila di Forza Italia, a fine agosto il senatore azzurro Domenico De Siano, il deputato Carlo Sarro, il deputato Antonio Pentangelo e il consigliere regionale campano Armando Cesaro avevano detto addio a Forza Italia. Un malcontento che serpeggiava dalle ultime elezioni europee ma che sarebbe esploso alla soglia di quelle politiche in programma il prossimo 25 settembre.

«Abbiamo provato a resistere fino alla fine – spiegano i fuoriusciti- in un partito che, ormai, dello spirito originario del ‘94 conserva solo il nome del suo fondatore nel simbolo elettorale. Da ciò il massiccio e inevitabile esodo di ministri, parlamentari, consiglieri regionali, amministratori locali e soprattutto militanti registratosi negli ultimi mesi. L’incalzante crisi economica e sociale che investe l’Italia, aggravata dall’attuale congiuntura internazionale, richiede un rinnovato impegno nell’azione politica coerente con la nostra visione moderata e liberale del Paese, unica veramente in grado di scongiurare scelte economiche irresponsabili o peggio ancora soluzioni politiche avventurose che condannerebbero l’Italia all’isolamento e a ulteriore declino». E l’idea di avvicinarsi al Terzo Polo fondato da Matteo Renzi e Carlo Calenda era già nell’aria il giorno dell’addio. Ieri la conferma ufficiale.

«Abbiamo, perciò, avviato un’attenta riflessione e un serio confronto con quanti, amministratori locali, militanti e simpatizzanti, in queste settimane hanno seguito la nostra scelta di lasciare Forza Italia – hanno fatto sapere – Insieme abbiamo convenuto che l’unico voto utile e possibile, in questa fase politica, è quello per il Terzo Polo». Nei prossimi “decisivi” giorni di campagna elettorale, annunciano «lavoreremo per rafforzare il risultato di questa area politica, e nel nome dei valori autenticamente liberali e garantisti che abbiamo sempre convintamente sostenuto, chiederemo ai tanti che proprio tali valori condividono, di unirsi a noi in questa battaglia democratica per l’Italia». E il gioco è presto fatto, Forza Italia perde pezzi e il Terzo Polo li raccoglie, li accoglie e ringrazia. «Aderire al terzo polo significa assumersi l’impegno di costruire uno spazio politico che sia punto di riferimento per chi non si riconosce nello scontro ideologico, spesso strumentale, tra destra e sinistra, che oggi dimostrano di non avere contenuti e soprattutto di non saper dare risposte alle preoccupazioni e ai problemi degli italiani».

Così il presidente di Italia Viva Ettore Rosato commenta, in una nota, l’adesione al terzo polo dei parlamentari ex forzisti. Nel frattempo, volano accuse: «È sconcertante l’approccio che i vertici del centrodestra campano stanno avendo nei confronti dei candidati di Noi Di Centro in corsa per le elezioni del prossimo 25 settembre – ha tuonato Luigi Bosco, segretario regionale di Noi di Centro – Proposte di ritiro candidatura a fronte di offerte di ogni tipo che offendono la dignità dei candidati ed evidenziano come queste forze politiche siano davvero alla frutta».

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.