Forza Nuova non arretra di un millimetro. Il movimento di estrema destra, nonostante l’arresto nella notte dei suoi vertici Roberto Fiore e Giuliano Castellino, rispettivamente leader nazionale e leader romano di Forza Nuova, quest’ultimo fermato e portato in questura già nella serata di sabato dopo gli scontri ‘no green pass’ di Roma, non mollano la protesta.

“Da domani, dal 15 ottobre, e fino a che il Green pass non verrà ritirato definitivamente la rivoluzione popolare non fermerà il suo cammino, con o senza di noi”, scrivono infatti dal movimento.  Anzi, ”la giornata romana di ieri fa da spartiacque tra vecchio e nuovo” perché il popolo “ha deciso di alzare il livello dello scontro”.

Secondo i militanti, la manifestazione è stata un successo perché ha messo “il regime in difficoltà”. “Media mainstream, questure e partiti del sistema non sono in grado di leggere i fatti, (perché non gli conviene e hanno paura), e danno la croce addosso ad un movimento politico che non rappresenta che una piccolissima componente delle centinaia di migliaia di italiani esasperati, perché minacciati nello stesso diritto elementare al lavoro e alla sopravvivenza, che hanno invaso prima Piazza del Popolo e poi le strade del centro della Capitale per puntare ai palazzi dell’odiato potere”, si legge nel comunicato.

LE VIOLENZE – Parole che arrivano a circa 24 ore dalla manifestazione di piazza del Popolo dell’universo no-vax e no green pass: una piazza in cui hanno trovato terreno fertile per portare lo scontro sul livello’ fisico’ alcune centinaia di esponenti dell’estrema destra. 

Violenze che hanno toccato l’apice nell’assalto, da parte dei manifestanti, alla sede nazionale della Cgil e nel tentativo di arrivare a Palazzo Chigi e al Parlamento.

Nella notte tra sabato e domenica invece un gruppo di una trentina di manifestanti ha assaltato il pronto soccorso del Policlinico Umberto I, dove era ricoverato uno dei fermati durante gli scontri. Anche lì violenze, danneggiamenti e lanci di bottiglie, hanno gettato nel panico l’ospedale. La situazione è stata riportata alla calma solo alle 4 del mattino, con un bilancio di cinque feriti, due tra le forze dell’ordine e tre tra gli operatori sanitari.

IL BILANCIO DI IERI – Alla fine il bilancio della giornata, ancora provvisorio è stato di dodici arresti, 600 identificati, 58 agenti feriti. Gli arrestati devono rispondere, a vario titolo, di danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, mentre sono in corso ulteriori attività di indagine e di verifiche sui filmati registrati dalla polizia scientifica, per valutare altre condotte penalmente rilevanti.

Le posizioni degli arrestati sono al vaglio di piazzale Clodio e nel pool della procura che si occuperà di coordinare le indagini ci sarà anche un pm dell’Antiterrorismo.

LA POLEMICA POLITICA – L’arresto dei due leader di Forza Nuova ha spinto il Partito democratico a chiedere lo scioglimento del movimento neo-post fascista fondato da Fiore.

Ad annunciarlo il deputato Dem Emanuele Fiano, presente durante il presidio di solidarietà alla Cgil nazionale davanti alla Camera del lavoro di Milano, dove ha spiegato che presenterà una mozione urgente alla Camera già domenica per chiedere ”lo scioglimento di Forza Nuova e degli altri movimenti dichiaratamente fascisti”.

Più ambigua la posizione di Fratelli d’Italia sugli scontri. Giorgia Meloni, a Madrid dove è stata ospite del convegno degli ultranazionalisti del partito Vox, ha preferito glissare sulla matrice fascista delle violenze di ieri.

“È sicuramente violenza e squadrismo, poi la matrice non la conosco. Nel senso che non so quale fosse la matrice di questa manifestazione ieri, sarà fascista, non sarà fascista non è questo il punto. Il punto è che è violenza, è squadrismo e questa roba va combattuta sempre”, ha detto la Meloni.

Sulla mozione del Pd è invece intervenuto Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia. Sentito dall’Ansa, l’esponente di FdI ha sottolineato che “la magistratura italiana e la nostre leggi prevedono già quali siano gli elementi e le norme per agire nei confronti di queste associazioni. Non spetta a me sostituirmi agli inquirenti né alla magistratura”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia