Non più a febbraio, ma già in questi giorni. La Fregata della Marina militare Italiana ‘Virgilio Fasan‘ partirà nelle prossime ore in direzione Mar Rosso. L’obiettivo è garantire la protezione dei traffici mercantili, sempre più in pericolo per gli attacchi ripetuti di pirati e dei ribelli Houthi. La missione della nave italiana era prevista per il nuovo anno, nell’ambito dell’operazione europea anti pirateriaAtalanta‘, ma le contingenze internazionali ne hanno anticipato la partenza.

L’invio della fregata italiana nel mar Rosso

La decisione è stata annunciata dal ministro della Difesa Guido Crosetto, dopo un collegamento video con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin. Al centro del colloquio, la sicurezza del mar Rosso. Il 24 dicembre la fregata Fasan dovrebbe superare il canale di Suez entrando nel mare in cui da ormai settimane hanno aumentato i loro assalti i ribelli dello Yemen.

“Durante il colloquio – ha spiegato Crosetto – è stata affermata l’importanza del principio di libera navigazione, valutato l’impatto sul commercio internazionale e discusse le possibili opzioni per garantire la sicurezza delle rotte marittime al fine di prevenire ripercussioni sull’economia internazionale, con pericolose dinamiche sui prezzi delle materie prime”. Il ministro della Difesa ha poi detto: “L’Italia farà la sua parte, insieme alla comunità internazionale, per contrastare l’attività terroristica di destabilizzazione degli Houthi, che abbiamo già condannato pubblicamente, e per tutelare la prosperità del commercio e garantire la libertà di navigazione e il diritto internazionale“.

L’obiettivo, per Crosetto, è “aumentare la presenza nell’area al fine di creare le condizioni per la stabilizzazione, evitare disastri ecologici e prevenire, inoltre, una ripresa della spinta inflazionistica“. Per questo il contingente italiano si unirà agli sforzi internazionali.

L’operazione “Prosperity Guardian”

Gli attacchi di pirati e Houthi nel mar Rosso, passaggio cruciale nelle rotte commerciali tra l’Asia e l’Europa, preoccupano a tal punto che l’Occidente ha ideato l’operazione “Prosperity Guardian” con una task force internazionale. È qui che si inserisce l’invio della fregata italiana Fasan.

Insieme a Stati Uniti e Italia, saranno impegnati nell’operazione anche Regno Unito, Bahrain, Canada, Francia, Olanda, Norvegia, Seychelles e Spagna. Una missione internazionale, coordinata dalla Combined Task Force 153, già operativa nell’aprile del 2022, con 39 Paesi membri.

Gli attacchi dei pirati alle navi nel mar Rosso

Non c’è tempo da perdere per gli alleati occidentali. I pirati continuano ad attaccare i mercantili di passaggio nel mar Rosso, in particolare nelle vicinanze dello stretto di Bab elMandeb e nel golfo di Aden, nelle acque contigue allo Yemen. E per questo diverse società di trasporti navali, come Msc e Maersk, hanno deciso di sospendere i transiti in quel mare. Una scelta uguale adottata da alcune compagnie petrolifere, tipo Bp. Troppo pericoloso in questo momento far passare le navi nel mar Rosso.

In realtà la zona è da anni interessata da attacchi di pirati, ma dallo scoppio della crisi in Medio Oriente, i pericoli sono aumentati. I ribelli yemeniti Houthi, alleati e finanziati dall’Iran, hanno incrementato le loro azioni sia contro le imbarcazioni in transito, sia contro il territorio di Israele. Con droni e razzi, l’offensiva motivata dalla richiesta di aiuti per la popolazione di Gaza e la condanna a Tel Aviv per l’invasione della Striscia.

Lo scorso 19 novembre era stata sequestrata dagli Houthi la nave Galaxy Leader, legata a un imprenditore israeliano. Poi è stato il turno di un attacco con droni e razzi nei confronti di due navi cargo, sempre nel mar Rosso, in cui è stato colpito un cacciatorpediniere americano. Negli scorsi giorni una fregata francese è stata colpita da un paio di droni, poi abbattuti, così come una nave norvegese, la Strinda, è stata colpita da un possibile missile da crociera al largo dello Yemen.

In totale sono state una dozzina le navi finite nel mirino negli ultimi mesi da parte degli Houthi. Ora la missione internazionale vuole mettere fine a questi attacchi.