Tra frodi e fondi
Frodi, fondi e stipendi, va in scena il De Luca-show: dipendenti da “lapidare”
Una presentazione col botto quella di ieri al Teatro San Carlo, dove il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha inaugurato “On” il nuovo canale televisivo digitale del Teatro, finanziato dalla Regione e presentato insieme al sovrintendente del lirico Stephane Lissner. Inarrestabile De Luca che ha lanciato accuse un po’ a tutti in perfetto stile deluchiano. Per prima cosa ha riacceso la polemica scoppiata con l’attuale sindaco Gaetano Manfredi qualche tempo fa sui fondi che Regione e Comune versano per la sopravvivenza del San Carlo.
Questa volta, però, accusando l’ex amministrazione comunale, quella che batteva bandiera arancione, di aver commesso una truffa. «Il Comune di Napoli ha fatto una truffa, ha detto che dava per due anni 600mila euro, ma nel bilancio non c’erano – ha tuonato De Luca – Dobbiamo riportare la situazione in una condizione di razionalità e normalità – Io mi indigno se apprendo dopo tre anni che il contributo del comune di Napoli era magari una truffa – insiste il governatore – perché non c’era neanche un euro e sarebbe bene che anche la società civile e il mondo dell’informazione di Napoli si svegliasse di fronte a fatti che sono dal mio punto di vista scandalosi». Considerato l’operato dell’ex sindaco Luigi de Magistris, il fatto, se vero, non stupirebbe nessuno. Poi il governatore ha risollevato il tema della legge nazionale in base alla quale i presidenti delle fondazioni teatrali sono i sindaci dei Comuni capoluogo e per l’occasione ha rispolverato l’immortale Massimo Troisi.
«Nel corso degli anni a Napoli è prevalsa la linea Troisi per l’acquisto del famoso televisore: chi pagava un milione e chi 5mila lire – ha affermato De Luca – Non va bene è una assoluta anomalia. Questa legge – ha proseguito De Luca – è abbastanza bizzarra. È nata con una sua motivazione, riconoscere il legame principale del teatro con la città che lo ospita. Ma si è tradotta in una anomalia». Poi lo show è entrato nel vivo e il presidente della Campania ha criticato l’attuale amministrazione comunale in quanto avrebbe aumentato gli stipendi dei dipendenti di Palazzo San Giacomo. «Le critiche su chi si alza lo stipendio ora valgono per tutti, non so chi lo sta facendo. Anche l’amministrazione comunale nuova è una delle prime cose che ha fatto? Che sia lapidata» ha affermato De Luca in merito all’aumento di stipendio e promozione di Emanuela Spedaliere al teatro lirico. «L’unico che dovrebbe aumentarselo – ha detto – è il presidente della Regione per la verità, ma nessuno ci pensa perchè siamo in un mondo di malviventi». De Luca ha aggiunto che «ho già detto che dissento che si aumentino gli stipendi nel momento in cui abbiamo una crisi drammatica nel Paese e abbiamo la gente che non riesce ad arrivare a fine mese. Mi pare una cosa sgradevole, sbagliata e inaccettabile dal mio punto di vista».
Poi l’ultimatum a Manfredi, già ribadito in altre occasioni: «La Regione paga e gli altri parlano solo e così non va bene. Dobbiamo riequilibrare perché la Regione da al San Carlo il triplo o il quadruplo di quanto la Lombardia dà alla Scala di Milano e non possiamo continuare così all’infinito». Insomma, i conti non tornano. Torna invece sempre la comunicazione show. Del difficile rapporto con il sovrintendente Stephane Lissner, presente alla conferenza stampa, invece De Luca ha detto che «non c’è nessuna pace da fare perché non c’è stata nessuna guerra. Ho detto semplicemente quello che penso per il passato come dirò quello che penso per il futuro e ho anche chiarito a tutti – ha minacciato – che nessuno si permetta di nascondersi dietro i simboli per fare quello che vuole. Con me questo metodo non funziona». In realtà sono tante le cose che non funzionano qui in Campania, di questo passo probabilmente ci seppellirà una risata…
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