Bonino, Boschi e Carfagna marcano visita
Fronte repubblicano senza signore, Carlo Calenda resta ancora single
Tutti aspettavano tre donne: Emma Bonino, Mara Carfagna, Maria Elena Boschi ma la tavola rotonda conclusiva del convegno “Progressisti, Popolari, Liberali: una nuova visione per il Paese” organizzato a Roma dal movimento Azione si conclude soltanto con tutti gli uomini che possono (o potrebbero) provare in effetti a scongelare la lasagna di Calenda e dare vita a quel soggetto politico centrista ad oggi alternativo tanto all’alleanza Pd-M5S quanto a quello sovranista.
Le tre donne attesissime sono state trattenute ufficialmente alla Camera (Carfagna, Boschi) dove si votava il decreto CoronaVirus e al Senato (Bonino) dove c’era la fiducia sul milleproroghe, così al forum conclusivo del lungo pomeriggio si presentano: il segretario del Psi, Enzo Maraio, quello di +Europa, Benedetto Della Vedova e dal fronte di centrodestra Stefano Parisi, l’unico a propalare verbi autenticamente liberali e a demolire con frasi rapide e taglienti proprio il titolo e i richiami politico-culturali dell’evento pensato e voluto dall’ex direttore de Il Mattino, Alessandro Barbano tra gli spin doctor di Azione.
“Oggi dobbiamo ricostruire una offerta politica che guardi al futuro rifiutando le categorie del passato” sferza con nettezza Parisi. “Lo Stato di diritto dal 1994 è stato smontato. Non ci sono libertà politiche. Provate a fare politica, a cercare fondi in un Paese in cui ci sono il traffico delle influenze e la spazzacorrotti”. Una politica che riparta dai temi con un fortissimo afflato antistatalista è dunque il suggerimento del leader di Energie per l’Italia. E se, sia pure con toni e ambizioni diverse, l’ex democristiano Marco Follini e il rampante segretario Psi, Maraio guardano con nostalgia e speranza alla “forma partito”, auspicandone un complicato ritorno.
Il presidente di +Europa, Benedetto Della Vedova strizza l’occhio con decisione a Calenda “leader naturale” col quale +Europa potrebbe fare una confederazione. “L’alternativa ai populismi nazionalisti non è il governo coi 5 Stelle ma un fronte repubblicano, europeista, ecologista, riformista. Per le Regionali stavamo costruendo alleanza liberaldemocratica anche con il miglior Renzi. Il Renzi di oggi, d’altra parte, che fa la battaglia sulla prescrizione evoca un percorso che si può compiere” sprona Della Vedova. Ipotesi di fronte alla quale chiude la porta Calenda: “Non capisco perché non si possano unire Azione e +Europa ma ci si limiti a parlare di una confederazione che non si riesce nemmeno a spiegare cosa sia”.
“Dobbiamo costruire un partito al centro dello schieramento che riprenda quelle tre culture su un baricentro liberaldemocratico. In questo senso non sono d’accordo con Parisi. Ci vuole uno Stato che sia fortissimo ma in un recinto ben definito. Quella che è da ricostruire è una identità nazionale repubblicana. Non possiamo lasciare questo argomento alla destra. Ma non possiamo farlo col Pd e nemmeno con Italia Viva perché Renzi che è stato il miglior premier e sono pronto a metterlo per iscritto, oggi non ha niente a che vedere con la coerenza, la trasparenza e la serietà”.
E se si conta che anche con Parisi e la sua Energie per l’Italia il dialogo è dichiaratamente raffreddato “ma dovremo riprovarci” ammette Calenda, si può ben concludere che anche dopo un intenso e interessante pomeriggio di tavola rotonda, non è ancora tempo per andare a cena, nemmeno stavolta. E la lasagna può tornare ancora nel freezer. Del resto è anche vero che una serata segnata dall’assenza delle signore più eleganti non poteva avere ambizioni da red carpet che infatti non c’è stato.
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