Tre leader dell’opposizione gabonese sono statti arrestati nei giorni scorsi mentre cercavano di superare il confine con la Guinea Equatoriale. Mike Jocktane, Therence Gnembou Moutsona e Saint Eric Zue Ndong stavano cercando di raggiungere il paese confinante per portare una lettera del candidato presidenziale sconfitto Albert Ondo Ossa indirizzata al presidente ecuatoguineano Teodoro Obiang. In questa missiva si chiedeva l’aiuto della Guinea Equatoriale per ripristinare la democrazia e l’ordine costituzionale in Gabon e Ondo Ossa si dichiarava il vero vincitore delle elezioni presidenziali segnate dai brogli di Ali Bongo.

I tre uomini politici sono membri del gabinetto di Ondo Ossa e hanno ritirato la loro candidatura per appoggiare il professore universitario nell’alleanza Gabon Plataforme Alternance 2023. Mike Jocktane è un vescovo protestante che ha studiato negli Stati Uniti ed ha un importante seguito popolare. Anche gli altri due sono eminenti esponenti della politica gabonese che avevano guidato l’ufficio comunicazione di Ondo Ossa. Il loro arresto potrebbe avere conseguenze molto gravi se in questa lettera venissero ravvisati gli estremi per un processo di alto tradimento. Dal testo emerge comunque un chiaro appello ad un intervento in Gabon, richiesto fra l’altro con la massima sollecitudine.

Non si parla di un intervento militare, ma visto che il paese è in mano ad una giunta militare non è da escludere. Tutto mentre il presidente delle Repubblica Centrafricana Faustin-Archange Touadera a nome della Comunità Economica dei Paesi dell’Africa Centrale (Cemac) è in visita ufficiale a Libreville per capire quale sia la situazione dopo il colpo di stato che ha annullato le elezioni vinte sembra in maniera fraudolenta da Ali Bongo. Il presidente della transizione generale Brice Oligui Nguema ha promesso dialogo e nuove elezioni al più presto, incontrando anche i membri dei partiti di opposizione, ma questo fatto cambia profondamente lo scenario politico del paese africano.

Adesso Albert Ondo Ossa rischia di essere coinvolto anche a livello giudiziario in questo scandalo che potrebbe minare il suo consenso popolare e rafforzare la presa della giunta militare in Gabon. Il governo di transizione di Libreville non ha ancora rilasciato nessuna dichiarazione ufficiale su quanto successo e molte cose devono ancora essere chiarite come il fatto che le guardie di frontiera probabilmente sapevano dell’esistenza della lettera per il presidente della Guinea Equatoriale.

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Matteo Giusti, giornalista professionista, africanista e scrittore, collabora con Limes, Domino, Panorama, Il Manifesto, Il Corriere del Ticino e la Rai. Ha maturato una grande conoscenza del continente africano che ha visitato ed analizzato molte volte, anche grazie a contatti con la popolazione locale. Ha pubblicato nel 2021 il libro L’Omicidio Attanasio, morte di una ambasciatore e nel 2022 La Loro Africa, le nuove potenze contro la vecchia Europa entrambi editi da Castelvecchi