Nel giorno dei funerali di Sara Campanella e Ilaria Sula, entrambe uccise da giovani uomini che non accettavano il rifiuto, Gaia è una sopravvissuta. Ha 25 anni, è madre di un bimbo di pochi mesi, vive a Bacoli, in provincia di Napoli, e lo scorso weekend è stata massacrata di botte dall’ex compagno 36enne che ha tentato anche di scaraventarla giù dalla balaustra di un belvedere a Pozzuoli, dove è andata in scena la follia davanti agli occhi di due amici dell’uomo, la cui posizione è al momento al vaglio dei carabinieri.

“Sono una sopravvissuta” ripete durante la visita ricevuta dal deputato Francesco Emilio Borrelli e dall’assessore al Comune di Pozzuoli Titti Zazzaro. Nel video diffuso sui social mostra le ferite riportate all’occhio, al naso, alle ginocchia, alla schiena e in altre parti del corpo, giudicate guaribili in 30 giorni dai sanitari del pronto soccorso del Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli.

Il desiderio di possesso e l’aggressione

Gaia ha ‘pagato’ il desiderio di possesso del suo ex compagno che già da tempo usava ragionare principalmente con le mani. Poi a gennaio la svolta: lei decide di lasciarlo perché stanca dei continui maltrattamenti (che non ha mai denunciato) e andare a vivere altrove con il figlioletto. Lui non si arrende e in questi tre mesi sarebbero stati diversi i tentativi, poco pacifici, di riavvicinamento fino al drammatico epilogo della sera di sabato 5 aprile, quando il 36enne incrocia (per caso?) Gaia per strada. Secondo il racconto dei carabinieri la giovane camminava mentre lei, nel video diffuso sui social, spiega che si trovava in una macchina seduta lato passeggero. Non è chiaro dunque se si trovasse con altre persone o meno anche perché dopo la brutale aggressione alla quale è sopravvissuta, ha chiesto aiuto ai passanti e sarebbe stata soccorsa da altre ragazza che si trovavano a bordo di un auto.

Il miracolo del belvedere e del cellulare

Nel suo racconto Gaia fa riferimento anche a due amici dell’ex compagno che avrebbero avuto un ruolo nell’aggressione. La 25enne è stata presa a schiaffi, pugni e calci poi il suo ex avrebbe provato a scaraventarla dal parapetto del belvedere ma lei è riuscita fortuitamente ad opporre resistenza. Non contenti i tre – prosegue nel racconto Gaia – l’avrebbero presa di peso e gettata nella loro auto, sui sedili posteriori, continuando a tempestarla di botte. Lì Gaia è riuscita a salvarsi perché spiega di aver trovato il cellulare (“sbloccato”) dell’ex e con quello ha telefonato a suo padre per chiedere aiuto.

L’arresto in flagranza differita

“Lui si è accorto che stavo a telefono con papà per chiedere aiuto e mi ha lasciato per terra prima di scappare” racconta Gaia. “Sono andata in strada chiedendo aiuto alle auto che passavano e fortunatamente si sono fermate delle ragazza che mi hanno soccorso. Camminando per la strada abbiamo incontrato una pattuglia dei carabinieri e ci siamo fermati”. L’aggressore è stato rintracciato successivamente dai carabinieri e arrestato in flagranza differita: al momento è in carcere con l’accusa di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. Non ancora chiara la posizione dei due amici.

“Chi mi dice che non si ripeterà? Non dormo più, vivo con la paura della morte che incombe sulla mia testa, ho paura per mio figlio e per la nostra vita” racconta ancora Gaia.

 

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.