Plasma iperimmune e teorie del complotto
Giuseppe De Donno, la famiglia sbugiarda no vax e complottisti: “Non strumentalizzatelo”

Basta con l’accostamento di Giuseppe De Donno con no-vax, no Green Pass e complottasti vari. A chiederlo con una lettera-appello pubblicata sui social network è la famiglia del medico, ex primario di Pneumologia a Mantova e pioniere della sperimentazione della cura anti Covid a base di plasma iperimmune,
Una cugina del medico, alla vigilia dei funerali previsti domani, chiede insomma di finirla con accostamenti pericolosi: da giorni nelle piazze no-vax sono presenti striscione e cartelli in memoria di De Donno, in cui si evocano complotti di ‘Big Pharma’ contro la terapia a base di plasma iperimmune per favorire invece la vendita ai Paesi del vaccino.
“Chi lo conosce realmente sa che nulla di ciò che in questi tristi giorni stiamo leggendo su web, social, quotidiani e striscioni appesi per la città lo rappresentano”, scrive invece la cugina Silvia Talarico, sotto un post dal titolo eloquente, “Il silenzio è la miglior cura”.
“In questo drammatico momento il silenzio sarebbe la forma più grande di rispetto e di amore per lui e tutti i suoi cari – prosegue la lettera – Vi ringraziamo per tutto l’amore che viene dimostrato, ma ci sono situazioni private che non possono e non devono essere strumentalizzate”.
Una risposta di fatto alla incredibile manifestazione avvenuta ieri a Roma, con Casa Pound che ha sfilato davanti all’Aifa, l’agenzia per il farmaco italiana, “colpevole” di aver ridimensionato l’efficacia della cura sperimentata da De Donno.
Secondo Luca Marsella, tra i leader di CasaPound e consigliere municipale a Roma, De Donno “nonostante i risultati positivi” della sua cura “si è dovuto scontrare con una vera e propria campagna denigratoria. Lo stop alla ricerca sul plasma iperimmune è sicuramente stato un duro colpo per De Donno, un dolore difficile da superare, soprattutto, da medico e uomo di scienza, devi scontrarti con affarismo e speculazione”, mentre la morte del medico “ha dei responsabili e dei mandanti chiari”.
CasaPound sotto sede Aifa a Roma.
Lo stop alla ricerca sul plasma iperimmune è stato un duro colpo per De Donno, umiliato ed emarginato da tutto il sistema affaristico col quale si è scontrato.
La morte di De Donno ha dei responsabili e dei mandanti chiari: #veritàperDeDonno ! pic.twitter.com/W5Lp5JToPI— CasaPound Italia 🇮🇹 (@CasaPoundItalia) July 31, 2021
Il contrario in pratica di quanto chiesto dai familiari di De Donno, che hanno chiesto di fermarsi con bufale e teorie del complotto che da giorni, subito dopo la notizia del decesso del medico, hanno invaso la rete.
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