“Green Pass misura dittatoriale” oppure “Noi siamo gli yes freedom”. Sono questi gli slogan che hanno aperto le manifestazioni “no green pass” organizzate in 12 città italiane. I manifestanti sono scesi in piazza contro le nuove regole che rendono il green pass obbligatorio per accedere ad alcune attività. Ma la conta delle persone che hanno aderito è esigua: alcune manifestazioni sono addirittura state annullate come è successo a Napoli e Genova.

La manifestazione “No Green Pass in Piazza del Popolo a Roma

In Piazza del Popolo migliaia di persone si sono date appuntamento dal pomeriggio fino alle 22 per una fiaccolata “per accendere una speranza”. C’era anche la Lega, con Simone Pillon, Alessandro Pagano, Armando Siri, Claudio Borghi, Alberto Bagnai, Guido Martini. In testa al corteo anche Vittorio Sgarbi, l’eurodeputato della Lega, Antonio Maria Rinaldi e Gianluigi Paragone. Presente anche l’attore Enrico Montesano.

La fiaccolata è stata organizzata dal “Comitato libera scelta”. “Noi vogliamo essere liberi di fare terapia o vaccinazione, non siamo no vax – ha detto uno degli organizzatori come riportato da Repubblica – Nessuno può decidere per tutti e rendere la vaccinazione obbligatoria. Libertà ha un valore che non può essere barattata con un un green pass nelle nostre attività quotidiane. Vogliamo rispetto”. Cori contro Draghi sono stati scanditi più volte. Un lungo applauso e un minuto di silenzio per la scomparsa del dottor Giuseppe De Donno, l’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova che per primo l’anno scorso aveva iniziato la cure del Covid con le trasfusioni di plasma iperimmune.

Per il comitato ‘Liberi di scegliere’ Giuseppe De Donno è un idolo. Diversi, infatti, i tributi e le dediche riservate al medico, definito “un eroe che ha nobilitato la medicina nel periodo più buio”. Ma non sono mancanti i cori contro i giornalisti. In Piazza del Popolo è partita anche la raccolta firme per le querele contro Roberto Burioni, Matteo Bassetti, Ilaria Capua e il presidente dell’ordine nazionale dei medici Filippo Anelli, rei di disinformare sul Covid. “Ne stiamo preparando una anche per Draghi”, assicura Edoardo Polacco, “penalista al servizio del cittadino violentato dallo Stato”, tra gli organizzatori dell’evento.

Tra i presenti anche membri del Movimento 5 Stelle come Sara Cunial, conosciuta per le sue posizioni no-Vax. Vicino c’è Davide Barillari, Carlo Martelli, senatore ex grillino, che prende il megafono tra la folla per tracciare il parallelo tra la discriminazione degli ebrei e quella dei non vaccinati. E nella piazza, anche oggi come sabato, spuntano stelle di David esibite dai manifestanti.

La protesta “no green pass” a Milano

Forse la piazza di Roma è stata quella più piena. A Milano solo una cinquantina di manifestanti si sono radunati in piazza Fontana per la prima delle tre manifestazioni in programma oggi nel centro di Milano per protestare contro il green pass obbligatorio.

Molti i manifestanti, i quali si definiscono pacifisti e rifiutano l’etichetta di No Vax, che chiedono cure domiciliari per i malati di Covid e hanno lanciato un appello “a vaccinati e non vaccinati ad unirsi per abolire il green pass del governo Draghi”.

La protesta si è poi spostata in piazza della Scala. In circa duecento si sono riuniti davanti a Palazzo Marino dove hanno acceso le candele al grido di ‘libertà dai vaccini’, ‘ricatto’ e ‘giù le mani dai bambini’. Diversi i cartelli esposti dai manifestanti, da “green pass = ricatto” a “+ De Donno – Burioni”, fino a “liberi di scegliere”, ma anche alcune bandiere tricolori e una gigantografia del medico De Donno, al quale è stato dedicato anche un minuto di silenzio, un lungo applauso e il coro “verità, verità”. “È pericoloso fare la vaccinazione di massa a tutti – dice un manifestante prendendo la parola dal centro della piazza – Quella che ‘senza la vaccinazione di massa a tutti non ne usciremo’ è una favoletta. Gli italiani si stanno vaccinando solo per non avere rotture. Lo sappiamo che è un falso rimedio”. E ancora. “Il green pass è una cosa nazista, e il parallelo non è assolutamente esagerato”.

Manifestazioni “no green pass” a Torino e Bologna

A Torino una manciata di manifestanti si sono date appuntamento in piazza Castello per un presidio. “Figliuolo, Draghi, Speranza, Burioni, Bassetti giu’ le mani dai nostri figli”, recita lo striscione esposto. Per chi è sceso in piazza dai manifestanti il Covid non è altro che “un’influenza più aggressiva delle altre” e “il vaccino fa male e uccide”.

A Bologna erano circa 200 persone in piazza Galvani. La protesta si estende non solo contro “la discriminazione infame del libretto verde” ma anche contro il vaccino, definito “iniezione sperimentale”, come “unica cura possibile”: un atto di “disonestà intellettuale e di malafede”. Per questo la piazza arriva a condividere, a suon di “libertà, libertà” gridato all’unisono, il pensiero secondo cui vaccino e green pass sarebbero il “seme del nuovo nazismo che avanza e serpeggia”.

Annullate le manifestazioni a Napoli e Genova

A Napoli invece piazza Dante è rimasta vuota. La manifestazione era stata annunciata via social ma non si è presentato nessuno e addirittura qualcuno parla di una convocazione falsa. Una seconda manifestazione è annunciata per sabato alle 17.30, sempre in piazza Dante, per replicare quella che si è tenuta sabato scorso contro i Green Pass con la partecipazione di alcune centinaia di persone.

Annullata la manifestazione di protesta contro l’introduzione dell’obbligo del green pass organizzata dal comitato “Libera Scelta” stasera davanti al palazzo del Comune di Genova. Gli organizzatori l’hanno comunicato con un post su Facebook. In via Garibaldi però si è radunato un centinaio di persone senza simboli politici. Un manifestante ha portato in piazza un cartello per chiedere “giustizia” per la morte di Giuseppe De Donno.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.