Il commento del sindaco di Bergamo
Gori critica Renzi: “Uscita infelice e fuori luogo sui morti di Bergamo”
“Mi pare un’uscita a dir poco infelice. Se Renzi voleva rendere omaggio ai nostri morti, il modo – coinvolgerli a sostegno della sua proposta di riapertura delle attività – è decisamente quello sbagliato”. Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori critica nettamente le parole sulla Fase 2 di Matteo Renzi, l’ex Presidente del Consiglio e senatore che oggi in Senato ha dichiarato che “la gente di Bergamo e Brescia che non c’è più, se potesse parlare ci direbbe di riaprire“.
“Immagino che il leader di ‘Italia Viva’ – prosegue Gori – volesse sottolineare l’attaccamento al lavoro della gente di Bergamo e di Brescia. Ma sostenere che le vittime del virus, se potessero parlare, ‘vorrebbero’ oggi la riapertura appare purtroppo stonato e strumentale. Sono certo che Renzi ha pieno rispetto del dolore di queste province: quella pronunciata al Senato è però una frase decisamente fuori luogo”. La polemica è esplosa nonostante in passato Renzi e Gori siano stati molto vicini, fin dai tempi delle prime Leopolda.
Bergamo è stata una delle province più colpite dal coronavirus nella regione più colpita dal coronavirus in Italia, la Lombardia, dove si contano 75.732 contagiati e 13.772 decessi.
Anche il movimento delle Sardine, dai loro account ufficiale social, hanno criticato le parole di Renzi: “Non è #Salvini, non è Meloni e non è Fontana. Senatore #Renzi, i morti non parlano, non tolga a loro e a i loro parenti la dignità che meritano. #Parlamento”
“I morti di Bergamo, se potessero, direbbero aprite anche per noi”
Non è #Salvini, non è Meloni e non è Fontana. Senatore #Renzi, i morti non parlano, non tolga a loro e a i loro parenti la dignità che meritano. #Parlamento pic.twitter.com/U1x5g9wJfl
— 6000 Sardine (@6000sardine) April 30, 2020
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