Qualcuno li definisce influencer della politica ed in effetti i numeri parlano chiaro. E’ la sfida a colpi di post e contenuti politici quella che interessa i presidenti di Regione. Progetti ed iniziative messe in campo che valgono quanto le azioni della squadra di Governo più blasonata della Presidenza del Consiglio. Sono 20 competitor che si battono sui social a colpi di post istituzionali e non. Chi è il migliore? Chi non crede invece nella comunicazione politica?

La sfida non riguarda le regioni, ma l’attività di “propaganda” come precisa il data journalist e scrittore Livio Varriale, autore della ricerca, “che unisce l’attività istituzionale a quella politica. Il politico deve posizionarsi sul mercato dando un’ottima immagine di se e per raggiungere la popolazione oggi è più facile utilizzare le piattaforme social”.

L’indagine svolta rappresenta il trend dell’ultimo mese appena trascorso con i dati delle pagine Facebook dei singoli governatori. “Iniziamo dal precisare che si è scelto Facebook come piattaforma di analisi sia perché è la più ampia sia perché le pagine racchiudono solitamente persone interessate in prima persona all’attività del titolare della pagina, mentre su Twitter è facile confondere i seguaci per motivi politici insieme agli appassionati del brand”.

Sono esclusi dalla ricerca tre governatori che non hanno una pagina social a loro nome e sono i presidenti di Umbria, la Tesei ha dismesso la sua pagina dopo la vittoria alle elezioni, Erik Lavevaz della Valle d’Aosta e Antonio Spirlì della Calabria, subentrato a Jole Santelli.

La classifica ci fornisce al primo posto il campano Vincenzo De Luca con 1.122.000 follower circa nel mese di febbraio, cresciuti di tremila unità nel mese di marzo. Al secondo posto della classifica c’è il Veneto Luca Zaia che da 775.000 followers è arrivato a 779.100 mentre al terzo posto c’è il dimissionario dalla segreteria del PD, Nicola Zingaretti, a quota 355.000.

Il dato numerico premia due Regioni grandi come la Campania ed il Lazio, con due metropoli, e il Veneto che ha una grandezza demografica media – spiega Varriale – Paradossalmente il dato di Zaia risulta essere quello migliore nell’ultimo mese per via di un dato che molti nascondono per motivi commerciali, soprattutto le agenzie di comunicazione che comunicano il numero degli utenti iscritti alla pagina e non quelli che interagiscono. De Luca ha perso più interazioni mentre il governatore veneto ha aumentato quello che tecnicamente si definisce engagment”.

Dai dati della ricerca si evince che De Luca ha perso ben 14.000 interazioni circa mentre Zaia ne ha guadagnate ben 23.000. Zingaretti ha attutito il colpo con 6.000 perse.

Crollo vertiginoso di Attilio Fontana, governatore della Lombardia, che aumenta la pagina di duemila iscritti, ma perde 24.000 interazioni sulle 33.000 del mese precedente. Crescono invece Giani, Toscana, con 20.000 iscritti in più alla pagina e +5.000 interazioni, ma l’esplosione di interesse maggiore la Registra Musumeci della Sicilia che mantiene inalterato il numero degli iscritti sui 223.000 e registra più 13.000 nelle interazioni.

Chi bisogna guardare con molta attenzione è invece Stefano BonacciniPresente spesso nei salotti televisivi e quindi più esposto verso il grande pubblico. La sua strategia politica sta portando ottimi frutti in termine di crescita. Nell’ultimo mese – conclude Varriale – ha consolidato i suoi 305.000 iscritti, ma ha riattivato l’interesse a 30.000 persone arrivando a coprire ¼ degli iscritti della sua pagina con 80.000 interazioni”.

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