Swg ha realizzato un sondaggio dedicato all’operato dei Presidenti di Regione durante l’emergenza coronavirus. Un sondaggio sul consenso e l’intraprendenza dei governatori nell’ambito della pandemia. Gli esiti emersi anche in linea con gli ultimi risultati elettorali. Ad aprire la classifica il veneto Luca Zaia, a chiuderla il lucano Vito Bardi. Una rilevazione non esente da sorprese.

Non solo è il decisionismo a premiare: Bardi aveva chiuso prima di altri la Basilicata agli spostamenti, quando l’emergenza non era ancora considerata tale. La scelta fu considerata avventata e piuttosto fuori tempo. Zaia è invece stato tra i governatori più presenti a livello mediatico durante l’emergenza, con il Presidente della Campania Vincenzo De Luca, con le sue dirette sempre in bilico tra drammatico e comico, e Attilio Fontana, il governatore della Regione Lombardia dove l’emergenza in Italia è esplosa, e dove ha riportato i numeri più drammatici con quasi 680mila positivi e oltre 29mila decessi. Non c’è una grande spaccatura tra le appartenenze partitiche.

Ad aprire la classifica dei governatori Zaia, Veneto, Bonaccini, Emilia Romagna, Fedriga, Friuli Venezia Giulia. Tutti del Nord. Al quarto posto il campano De Luca, il primo delle Regioni meridionali, che fino a questo momento sono state comunque meno toccate dal covid rispetto a quelle settentrionali. Zaia è passato dal 66% delle preferenze di marzo 2019 al 79% del 2021, Bonaccini dal 62% al 72% e Fedriga dal 46% al 60%.

“Nel diffuso clima di incertezza e apprensione – spiega l’istituto di statistica – il livello di polemica si è abbassato e le persone si sono affidate agli amministratori più di quanto lo facessero di solito. Ne risulta una crescita generalizzata del gradimento dei governatori, con poche eccezioni”. De Luca è l’unico meridionale nella parte alta della graduatoria: la sua strategia è stata quella tra le più rigide. Ha sempre spinto per maggiori chiusure, criticato le aperture estive, è stato il primo a ottobre 2020 a chiudere le scuole di nuovo, ha ingaggiato un conflitto con alcuni esponenti del governo Conte 2. E nelle sue dirette ha regalato perle tra il grottesco e il comico sui lanciafamme, i “cinghialoni”, Naomi Campbell e via dicendo. De Luca è passato dal 29% al 57%. “Carismatico, dalla retorica esagerata ed estremamente ironica, è stato uno dei baluardi della chiusura del Paese; si è opposto in maniera furibonda all’idea della Lombardia di aprire prima delle altre regioni”, scriveva Daniel Verdú per El País.

Va ricordato che Zaia e De Luca hanno entrambi vinto con percentuali molto alte le elezioni regionali dello scorso settembre. Bonaccini è stato confermato dalle urne a inizio 2020. Zaia non paga le gaffe sui caregiver, sui cinesi che “li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi o questo genere di cose”, e vince per distacco. Attilio Fontana invece paga tutta la fase dell’emergenza: la sua giunta ha subito anche avvicendamenti, l’assessore al Welfare Giulio Gallera è stato sostituito con Letizia Mora, anche vicepresidente. Fontana è passato dal 55% del 2019 al 33% piazzandosi terzultimo in classifica, davanti solo a Christian Solinas, Sardegna, e Bardi, Basilicata. Gli ultimi due sono comunque in crescita di consensi.

Solinas è comunque il governatore dell’unica Regione al momento in Fascia Bianca. In calo anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, dal 55 percento del novembre 2019 al 51%. Solo quartultimo anche Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, da pochi giorni in Zona Rossa, e fresco fresco di dimissioni da segretario del Partito Democratico. Anche in quel caso erano stati dei sondaggi, dopo il “sì” dell’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla ricostruzione del Movimento 5 Stelle, ad affondare il leader dem. Per l’emergenza covid raccoglie appena il 33%.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.