Fact-checking: così così
I due anni del governo Meloni: mantenuta una promessa su cinque, le pulci alla propaganda

La premier compie due anni a Palazzo Chigi ed è lei stessa a celebrare sui social: «Soddisfatta dei risultati e dei traguardi che in questi due anni abbiamo raggiunto per l’Italia e consapevole di quanto lavoro ci sia ancora da fare». A fare le pulci a quanto, rispetto alle promesse elettorali, sia stato effettivamente fin qui realizzato ci pensa Pagella Politica. Secondo la quale al momento sarebbe stata mantenuta una promessa su cinque. O, di contro, l’80% sono per la maggior parte in corso, ferme oppure già compromesse.
I numeri sulle promesse del governo Meloni
Ecco i numeri: “21 promesse sono state portate a termine, mentre per 20 il governo ha fatto poco o nulla per tenere fede alla parola data. L’attuazione di 52 promesse è ancora in corso, mentre il governo ha già compromesso l’attuazione di sette impegni”. I capitoli ‘Politica estera’, ‘Giovani e sport’, ‘Ambiente’ e ‘Scuola, università e ricerca’ sono quelli in cui il governo ha ancora molto da fare per rispettare gli impegni elencati nel suo programma. I capitoli ‘Energia’ e ‘Lavoro ed economia’ sono invece tra quelli su cui l’esecutivo si è speso di più per mantenere la parola data agli elettori.
Le promesse mantenute, a partire da abolizione reddito
Pagella politica considera “come ‘mantenute’ tutte le promesse per cui il governo ha preso provvedimenti concreti e definitivi per tenere fede alla parola data”. Tra queste l’eliminazione del reddito di cittadinanza, la revisione del Pnrr, la cosiddetta ‘pace fiscale’ per agevolare i contribuenti non in regola, l’aumento dell’assegno unico e universale, destinato alle famiglie con figli, l’innalzamento del limite all’uso del contante, portato a 5 mila euro.
Le promesse non mantenute
Tra le promesse ‘Non mantenute’, invece, “rientrano gli impegni per la cui attuazione il governo o i partiti in Parlamento hanno fatto finora poco o nulla”. Spiccano “il ‘pieno utilizzo delle risorse del Pnrr’, dato che la spesa del piano continua a essere in ritardo; l’estensione del regime forfettario per le partite Iva con un fatturato fino a 100 mila euro; la ridefinizione del sistema degli ammortizzatori sociali. “In corso” risultano la riforma della giustizia, il ponte sullo Stretto, il sostegno all’Ucraina, la transizione ecologica, la gestione dell’immigrazione.
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