A pochi giorni dalla chiusura dei giochi, la Francia, paese ospitante, ha già ottenuto il suo secondo risultato storico migliore di sempre, con 44 medaglie. Nulla di paragonabile alle 102 di Parigi 1900, che sono soprattutto testimoni di un’epoca totalmente diversa, ma già meglio dell’edizione del 1924 che chiuse a 38. L’Italia si difende bene e punta all’obiettivo delle 40 totali di Tokyo 2020: la migliore edizione di sempre per la spedizione azzurra. Chi invece continua a confermare la crescita esponenziale avuta negli ultimi anni è la Gran Bretagna. Nel dopoguerra Londra non incassava mai più di 40 medaglie. La miglior spedizione fu Los Angeles 84 (37). Il boom arrivò a Pechino 2008 (51) poi migliorato in tutte le edizioni successive: 65 medaglie in casa nel 2012, 67 a Rio 2016 e 64 a Tokyo.

Il sistema UK

Cosa è cambiato? Difficile immaginare che i britannici – che alle Olimpiadi da sempre gareggiano con una sola bandiera a differenza di altri sport, tra cui il calcio – siano cambiati geneticamente in questi ultimi 20 anni. Tutt’altro: ad essere perfezionato è il sistema di finanziamento delle discipline. Un sistema indubbiamente redditizio sul piano sportivo. Il meccanismo è presto spiegato: nel 1997 è stata creata UK Sport, un’agenzia governativa responsabile dell’investimento del denaro proveniente dalla lotteria nazionale e dal governo nello sport olimpico e paralimpico nel Regno Unito. Il ragionamento era chiaro: se non puoi del tutto debellare le scommesse, puoi almeno utilizzarne i proventi per qualcosa di socialmente rilevante ed in definitiva utile anche dal punto di vista dell’identificazione nazionale.

L’obiettivo

UK Sport investe su un piano di quattro anni, concentrandosi su discipline specifiche, per decidere gli investimenti per ogni ciclo Olimpico e Paralimpico. I finanziamenti coprono vari livelli di supporto per gli atleti ad alte prestazioni e forniscono assistenza per creare un sistema di supporto più accessibile e sostenibile per futuri atleti di alto potenziale. L’obiettivo è quello di garantire che gli atleti più promettenti partecipino a eventi di qualificazione e campionati più competitivi. Gli investimenti sono rivisti annualmente per monitorare i progressi, e non si limitano ai soli atleti ma incentivano anche la formazione di allenatori e scouting (l’identificazione di nuovi talenti), oltre a quelli destinati allo UK Sports Institute che fornisce assistenza medica (assicurata anche dalla Athlete medical scheme) e scientifica.

I paletti

Ovviamente ci sono alcuni paletti: ad esempio non vengono supportati gli atleti professionisti con contratti o entrate che permettono loro di operare indipendentemente. Il supporto va quindi ai potenziali medagliati ed a coloro che secondo i parametri hanno possibilità di diventarlo, coprendo sviluppo personale e professionale, coaching, scienza dello sport, medicina, e finanziamenti per viaggi, alloggio ed equipaggiamento. Chiaramente vi sono una serie di parametri da rispettare, ma quel che inevitabilmente colpisce è il ragionamento molto pragmatico che ha portato i soldi incassati dalla lotteria nazionale ad essere destinati agli sport olimpici, storicamente un po’ ovunque a corto di risorse. E i risultati parlano chiaro.

Giovanni Armanini

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