È circolata con velocità sui social, in Argentina innanzitutto, la notizia. “Trovato il corpo senza vita dell’impiegato delle pompe funebri che si fotografò con Diego Armando Maradona e che era stato successivamente licenziato”. Il caso era esploso ieri: mentre la salma dell’ex campione e allenatore argentino – morto mercoledì 25 novembre a 60 anni a causa di un arresto cardiorespiratorio – sui social hanno cominciato a circolare gli scatti di alcuni impiegati delle pompe funebri incaricate del lutto in posa con il cadavere, visibile e riconoscibile, nel feretro.

La prima foto a circolare era stata quella di Diego Molina: l’uomo appariva con il pollice della mano sinistra alzato e la mano destra sulla fronte di Maradona. Nella seconda foto si vedevano due impiegati, padre e figlio, che abbozzano un sorriso, riversi sulla bara. Molina era stato denunciato pubblicamente dall’avvocato di Maradona Matias Morla che su Twitter ha scritto il nome dell’accuato e chiamato l’uomo canaglia. È stato riconosciuto e licenziato dall’azienda Pinier.

Nelle scorse ore si è diffusa la notizia del suo omicidio con tanto di video a riprendere il cadavere ritrovato dalla polizia in un cassonetto dell’immondizia: una fake news. Il video in questione risale allo scorso marzo. E sono circolati anche alcuni vocali whatsapp che riportavano la notizia e che “la barra de Argentinos Juniors”, frangia estreme del tifo del club, lo stava cercando. Molina comunque ha ricevuto numerose minacce sui social.

Claudio Fernandez, uno dei due protagonisti dell’altra foto, ha chiesto scusa pubblicamente, alla famiglia Maradona soprattutto, a Radio 10. “Lavoro da alcuni anni con l’azienda Pinier e con altre aziende da alcuni anni. Non sono di quelli che pensano di scattare foto dei feretri o dei deceduti, per rispetto. Cosa posso dirvi? Lo stavamo sistemando per trasferirlo, e mi dicono “flaco” e mio figlio, come ogni giovane, solleva il pollice, e così scattarono la foto – ha raccontato – ho fatto il servizio per il padre di Maradona e per il cognato, non ho mai fatto questo. Ero vicino a Maradona nella vita. E non l’ho fatto quando era vivo, nonostante fosse il mio idolo, non volevo farlo quando è morto. Non c’era l’intenzione. So che in molti si sono sentiti offesi, sono che non l’hanno presa bene. Mi stanno chiamando da ovunque. So che è una cosa che ha disturbato molti. Ma non era mai successo prima”.

Vito Califano

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