È esplosa la bufera, in Argentina, mentre il corpo di Diego Armando Maradona viene in questi momenti trasferito al cimitero dove sarà seppellito. Sui social sono diventate infatti virali le fotografie di alcuni impiegati delle pompe funebri con il cadavere del campione all’interno della bara. Di uno di questi è stato diffuso anche il nome. Le foto sono due: in una si vede un uomo che guarda in camera, con il pollice della mano sinistra in alto e la mano destra sulla fronte di Maradona; nell’altra si vedono due persone, forse padre e figlio, che guardano verso la camera, il più giovane solleva anche lui il pollice e abbozza un sorriso.

Immediata la denuncia sui social dell’avvocato di Maradona Matias Morla, che ha assicurato di come si occuperà personalmente “di trovare la canaglia che si è scattato quella foto” e che farà “pagare a tutti i responsabili tale atto di cordardia”. Morla in un altro tweet ha reso pubblica l’identità del primo protagonista di una delle due foto. E lo ha fatto con linguaggio molto duro: “Diego Molina è la canaglia che di scatto questa foto vicino al feretro di Diego Maradona. In memoria del mio amico, non riposerò in pace fino a quando non avrà pagato per simile aberrazione. La notizia è ripresa dai principali quotidiani argentini, inclusi Clarin, il primo a comunicare ieri la morte di Maradona, e dallo sportivo Olé.

 

Cesar Picon, proprietario con i suoi fratelli Diego e Matias, dell’azienda di onoranze funebri Pinier, ha dichiarato a Télam che i due uomini e il giovane “non appartengono all’impresa” e che “furono contrattati per collaborare al seppellimento”. Altre fonti riportano che Molina sarebbe stato già licenziato. Secondo quanto ricostruito, le foto sarebbero state scattate nel trasporto della salama dall’abitazione di Tigre, dove Maradona è morto, fino al palazzo residenziale.

“Il becchino di Maradona è stato ucciso”: la fake news che rimbalza sui social

I DISORDINI – È stata chiusa in anticipo la camera ardente allestita alla Casa Rosada, sede centrale del governo argentino, dopo l’esplosione di alcuni scontri davanti ai cancelli della residenza.  Sono intervenute le forze dell’ordine. Qualche ora prima, la famiglia di Maradona aveva deciso di prolungare l’orario di apertura fino alle 19:00. I disordini hanno reso necessario l’intervento della polizia in assetto anti sommossa. Gli scontri sono avvenuti nei pressi della Casa Rosada.

IL SEPPELLIMENTO – Il campione sarà sepolto nel cimitero a 45 chilometri di distanza dalla Casa Rosada dove sono sepolti i genitori. La madre, Dona Tota, è morta nel 2011, il padre nel 2015. Quello del Jardin de Bella Vista è un cimitero privato. Nel pomeriggio alla Casa Rosada si è recato anche il presidente dell’Argentina, Alberto Fernandez. L’avvocato ha denunciato ritardi nei soccorsi anche la mancanza di assistenza per circa 12 ore di Maradona che aveva da poco subito un’operazione al cervello. Soltanto lo scorso 11 novembre era stato dimesso dalla clinica Los Olivos.

Redazione

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