Li hanno ritrovati abbracciati sotto le macerie dopo quasi tre ore di scavi. Non ce l’hanno fatta Ciro Perrucci, 61 anni, e un giovane operaio di origine africana. Sono stati seppelliti da chili di terreno e detriti dopo il cedimento di un muro di contenimento che stavano alzando per reggere il terrapieno e delimitare i confini di una palazzina. Hanno provato a proteggersi abbracciandosi, a coprirsi dalla valanga di terreno, ma sono rimasti per troppo tempo sotto le macerie.
La tragedia è avvenuta poco dopo mezzogiorno nel quartiere di Pianura, periferia occidentale di Napoli. La palazzina costruita in tempi record in un vecchio rudere di circa 40 metri quadri, sulla cui presunta natura abusiva sono in corso gli accertamenti della procura di Napoli, si trova in via Eduardo Caianiello, in zona Masseria Grande, una delle traverse di via Montagna Spaccata.
Ciro, detto ‘o mericano, sposato e padre di tre figli, si trovava sul posto insieme ad altri tre operai, tutti di nazionalità straniera. Quando è avvenuto il cedimento lui e un giovane migrante sono stati travolti dal terreno che non gli ha lasciato scampo. Gli altri due lavoratori sono riusciti a salvarsi perché si trovavano in un posizione più defilata. Sono stati trasportati in ospedale per accertamenti.
Sul posto sono intervenute ben sei squadre dei vigili del fuoco che hanno scavato anche a mani nude per ritrovare i due operai. L’area è stata delimitata dai carabinieri della Compagnia di Bagnoli coadiuvati dagli agenti della polizia municipale dell’Unità Operativa Soccavo guidati dal capitano Ciro Guadagnino, e dalla polizia di Stato. Presenti anche gli agenti del Nucleo Antiabusivismo della Polizia Municipale per la verifica dei titolo autorizzativi delle opere
Dolore e disperazione tra i familiari dell’unica vittima al momento identificata, Ciro, che abitava poco distante dalla zona interessata dal crollo.
© Riproduzione riservata