La Rai rischia di perdere anche il festival di Sanremo. “Illegittima” l’assegnazione diretta da parte del comune ligure e a partire dal 2026 dovrà essere indetta una gara per stabilire chi dovrà organizzarlo e trasmetterlo. A stabilirlo è una sentenza storica del Tar della Liguria. “Con sentenza nr. 843, depositata in data odierna, il Tar per la Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento “diretto” alla Rai, da parte del Comune di Sanremo, dell’organizzazione del Festival della canzone italiana (anni 2024/2025)”, si legge nel comunicato stampa del Tar. “I giudici, tuttavia, hanno fatto salvo lo svolgimento dell’edizione del 2025, che, pertanto, avrà luogo come previsto”.

Dunque la prossime edizione, condotta da Carlo Conti e in programma dall’11 al 15 febbraio 2025, sarà sicuramente gestita dalla televisione pubblica perché – spiega il Tar – “è evidente, infatti, che l’intervallo di tempo necessario per la predisposizione degli atti di gara e per lo svolgimento della stessa, in conformità a quanto stabilito con la presente sentenza, nonché per l’organizzazione del Festival e degli eventi collaterali da parte del concessionario del Marchio individuato all’esito della procedura di evidenza pubblica, è del tutto incompatibile con lo svolgimento della manifestazione nel mese di febbraio 2025”.  Ma a partire dal 2026 “il Comune di Sanremo dovrà procedere mediante pubblica gara, aperta agli operatori del settore interessati”.

A presentare ricorso contro il comune di Sanremo e contro la Rai è stata la società Just Entertainment, guidata da Sergio Cerruti, che contestava la concessione dell’uso in esclusiva del Marchio “Festival della Canzone italiana”, di proprietà del comune di Sanremo, e il format gestito dalla Rai. “In data 7 marzo 2023 – ricostruisce la sentenza – la ricorrente, JE s.r.l. (“JE”), società di edizione musicale e di produzione e realizzazione di eventi e opere di carattere musicale», ha trasmesso al Comune di Sanremo una manifestazione di interesse «ad acquisire la titolarità dei diritti di sfruttamento economico e commerciale del Festival di Sanremo (compreso il Red Carpet) e del relativo Marchio al fine di curare l’organizzazione e lo svolgimento del Festival”.

Per i giudici del tribunale amministrativo regionale, il marchio non è inscindibile dal format, e l’organizzazione dell’evento potrebbe essere messa a gara per garantire maggiore qualità e trasparenza. Nel dettaglio, il Tar ha respinto alcune argomentazioni avanzate dalla Rai, escludendo che il rapporto tra il Comune e la tv pubblica possa configurare una comunione di diritti reali sul format, sottolineando come il marchio e il format siano distinti e autonomi. Il corrispettivo che la Rai versa al Comune è legato al diritto di utilizzo del marchio e non allo sfruttamento economico del format, di esclusiva titolarità della Rai.

Per la Just Entertainment l’obiettivo non è appropriarsi del format Rai ma ottenere l’uso in esclusiva del marchio “Festival di Sanremo” per associarlo a un proprio format indipendente. Questa prospettiva, secondo il Tar, apre la strada a un’eventuale gara che valorizzi al meglio il simbolo storico del Festival, garantendo pluralità di idee e maggiore competitività. “E’ una sentenza inaspettata, articolata e complessa” commenta il sindaco di Sanremo Alessandro Mager. “Insieme ai dirigenti del Comune e ai nostri consulenti legali, la approfondiremo con scrupolosa attenzione nei prossimi giorni, anche al fine di pianificare le migliori strategie per il futuro”.

in aggiornamento

Redazione

Autore