Benvenuti al Festival di Tom (ce ne sono due. Oltre a Cruise, Hanks per il musicale Elvis) e Jerry (Lee Lewis, il grande musicista cui Ethan Coen dedica un documentario). Cannes quest’anno ha voglia di tornare a divertirsi, superato il buco nero pandemico del 2020 e il forzato slittamento estivo della scorsa annata. Così, dopo avere aperto la 75esima edizione con gli zombie ridanciani di Coupez! (come noto il film si sarebbe dovuto chiamare Z, poi Putin ha scatenato la guerra. Dimostrazione che i tempi, comunque, restano complicati) oggi arriva Tom Cruise.

Il divo sulla Croisette porta fuori concorso lo scatenato sequel Top Gun: Maverick. E riveste panni e occhiali da sole, di un personaggio mitico: il tenente Pete “Maverick” Mitchell, che Cruise interpretò per la prima volta nel lontano 1986. C’era un ragazzo. Che a luglio compirà sessant’anni. Nel suo incontro con il pubblico, il Rendez Vous di oggi pomeriggio, proverà a non dimostrarli. Per il bel Tom, non dovrebbe essere un problema dissimulare l’età dietro a un sorriso. A Čajkovskij toccò celare la propria omosessualità. Il geniale compositore si avventurò così in un matrimonio infelicissimo. La sua sfortunata moglie coincide con il titolo dell’atteso film di Kirill Serebrennikov. Tchaikovsky’s Wife del cineasta dissidente russo, apre oggi il concorso.

L’altro titolo di giornata in gara per la Palma d’oro, veste tricolore. Le otto montagne della coppia belga Charlotte Vandermeersch e Felix Van Groeningen è tratto dall’omonimo romanzo Premio Strega di Paolo Cognetti. Tradurre in immagini la delicata storia di amicizia in vetta di Pietro e Bruno, non è impresa facile. Parte della sfida passa da sensibilissimi attori: Alessandro Borghi, Elena Lietti, Luca Marinelli, Filippo Timi sono la meglio gioventù del nuovo cinema italiano. Esterno notte è per genesi un altro La meglio gioventù. Come il film fiume di Marco Tullio Giordana del 2003, l’opera di Marco Bellocchio nasce come serie tv. Il destino è stato, per entrambi, un passaggio a Cannes e l’uscita in sala in due parti, prima della fruizione domestica. In autunno, a puntate Esterno Notte illuminerà i palinsesti Rai. Da oggi è nei cinema la Parte I. Al Festival, sezione Cannes Première, c’è la versione integrale lunga cinque ore. A riempirle ci sono il rapimento Moro, le Brigate Rosse, interpreti super e un autore totale: Marco Bellocchio, già omaggiato con la Palma d’onore.

Il riconoscimento quest’anno è toccato a Forest Whitaker, attore americano Premio Oscar e vincitore a Cannes per Bird di Clint Eastwood.
L’altra Palma d’oro, quella al miglior film, verrà consegnata dopo estenuante dodici giorni festivaliera il 28 maggio, dal presidente di giuria Vincent Lindon. Artista monumento di Francia, addirittura capace di rendere un tantino credibile il suo ruolo in Titane di Julia Ducournau, la Palma-pasticcio del 2021. A Lindon e agli altri giurati (fra loro anche la nostra Jasmine Trinca) l’arduo compito di premiare il film più meritevole. Più di Titane, almeno. Merci!