Non si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro, patrono di Napoli. Al termine della celebrazione eucaristica, dall’altare è stato annunciato che il sangue del santo era ancora solido

Si tratta della seconda volta che il sangue non si scioglie, la prima nel 2021. L’occasione precedente si era avuta il 16 dicembre 2020, quando le reliquie del sangue erano rimaste solide.

La teca per la prima volta è stata prelevata dalla cassaforte dal nuovo Arcivescovo Metropolita don Mimmo Battaglia, che ha celebrato la liturgia in una delle tre date, il primo sabato di maggio, in cui si celebra la liquefazione del sangue del patrono di Napoli, oltre al 19 settembre e al 16 dicembre.

La cerimonia a causa della pandemia si è tenuta all’interno della chiesa cattedrale senza la processione dei busti di San Gennaro e dei compatroni dal duomo alla basilica di Santa Chiara, nel centro storico della città. Assenti anche i fedeli, nel rispetto delle normative anti-contagio.

La cerimonia si sta svolgendo, nel rispetto delle normative anti contagio, senza i fedeli, in una atmosfera surreale per una cerimonia che, di norma, ha sempre visto una immensa partecipazione di popolo.

Sull’altare, oltre a don Battaglia, era presente anche il cardinale Crescenzio Sepe, suo predecessore come guida della Chiesa di Napoli.

Nella sua omelia don Mimmo Battaglia ha usato parole dure contro la camorra. L’Arcivescovo ha detto infatti che “siamo tutti chiamati a denunciare criminalità, corruzione, malaffare”. “Tutto ciò che inquina il tessuto sociale, tutto ciò che allontana dall’amore di Dio. Saremo capaci di denunciare in nome del Vangelo della giustizia?”, ha chiesto rivolgendosi ai fedeli. 

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.