Se l’Ucraina cadesse, assisteremmo a una deriva di aggressioni ad altri Paesi ai confini con la Russia e come avvenne nel secolo scorso tra il ’38 e il ’39 condurrebbe a un conflitto generale e devastante. È il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al vertice dei capi di Stato di Arraiolos a Porto, secondo quanto apprendono le agenzie.

Sulle armi all’Ucraina

In Portogallo Mattarella si è anche detto triste a vedere tante vite stroncate, tanta distruzione, immani risorse finanziarie bruciate in armamenti, ma poi ha ricordato che quanto stiamo facendo tutela la pace mondiale. L’Unione Europea – per il presidente italiano – ha reagito con fedeltà e compattezza ai suoi valori allo scoppio della guerra. Continuano, quindi, i moniti che dal Quirinale sono indirizzati all’Italia e all’Europa in merito al conflitto in corso tra Kiev e Mosca. Fin dall’inizio dell’aggressione della Federazione Russa dello scorso anno, la linea di Mattarella è sempre rimasta uguale: fermo supporto a Kiev e totale denuncia delle azioni russe.

Oggi, nel giorno in cui è diventato il presidente della Repubblica Italiana che ha ricoperto la carica per più tempo (3167 giorni), superando Giorgio Napolitano, ha cercato di spiegare il motivo per cui è così importante sostenere Kiev. Un appello sentito, anche considerando il periodo attuale in cui l’opinione pubblica nazionale ed europea si sta sempre più dividendo attorno alle conseguenze della guerra e dell’invio di armi all’Ucraina.

Sull’allargamento dell’Ue

Per Mattarella, l’Unione Europea rappresenta ancora un elemento di garanzia della libertà e dell’indipendenza dei popoli che appartengono e che desiderano farne parte. Una condizione che si contrappone alla Russia, che ha scelto di violare le regole della convivenza internazionale dopo averla contribuito a costruire. Per questo, sempre secondo il presidente della Repubblica, si rafforza il tema all’ordine del giorno come l’allargamento dell’Ue all’Ucraina, ai Balcani occidentali, alla Moldova e quando sarà il tempo alla Georgia.

Le riforme in Europa

L’alta considerazione del ruolo svolto dall’Unione Europea, non ha frenato Mattarella dall’avvisare della necessità di riformare l’Ue. “Non possiamo sfuggire alle scelte che si impongono: svuoteremmo la Ue di prospettive di protagonismo. E renderemo scarsamente rilevanti tutti i nostri Paesi”.

Il presidente della Repubblica ha esortato le istituzioni europee a premere per alcune riforme precise, come il voto a maggioranza, una effettiva politica estera, un Parlamento con autentici compiti decisionali e il completamento dell’architettura finanziaria. “È un lavoro ambizioso, per cui serve visione e lungimiranza. Ma è un passaggio senza prova d’appello. Non ci sarà un secondo tempo per farlo” ha ricordato Mattarella.

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