Le mosse di Salvini
Il risiko delle regionali, la Lega cede in Sardegna e alza il pressing sul terzo mandato per bloccare Zaia

Sulle regionali il centrodestra risolve il nodo della Sardegna con il passo indietro della Lega, ma si attorciglia sulla Basilicata. Sullo sfondo aleggia il dubbio su un pressing strumentale del Carroccio, che in realtà potrebbe essere intenzionato a fare ostruzionismo contro il governatore lucano uscente Vito Bardi per poi mollare all’ultimo miglio, solo in cambio del via libera degli alleati di coalizione alla proposta leghista sul terzo mandato per i governatori. Un modo per blindare Luca Zaia in Regione Veneto e allontanarlo dalle tentazioni di una sfida a Matteo Salvini per la leadership di Via Bellerio. Intanto continua lo stallo alla messicana. La giornata la augura il vicesegretario della Lega Andrea Crippa, che è il pitbull di Salvini durante tutta questa fase di tensione con Forza Italia e Fratelli d’Italia sui candidati nelle regioni al voto quest’anno. Crippa si fa intervistare da Repubblica e avverte: “Con i giochi di forza non si va lontano.
Mentre col senso di responsabilità e l’attenzione alle competenze e capacità possiamo continuare a vincere”. I “giochi di forza”, va da sé, sarebbero quelli dei meloniani di FdI, che in Sardegna hanno preteso il ritiro dell’uscente Christian Solinas, sostenuto dalla Lega, per fare posto al sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. Crippa dunque insiste sulla Basilicata: “La Lega ha fatto un gesto di responsabilità verso la coalizione per tenere il centrodestra unito. Adesso ci aspettiamo che anche gli altri lo abbiano non mettendo al centro gli interessi dei partiti”. Il vice di Salvini pressa FdI sulle regionali dell’anno prossimo, quando andranno al voto le regioni attualmente governate dal centrosinistra: “La sfida vera è l’anno prossimo, nelle regioni in cui ci sono gli uscenti di centrosinistra: Campania, Puglia, Toscana, Emilia Romagna. Quella è la sfida che si deve giocare il centrodestra e il partito di maggioranza relativa, quindi FdI”.
Poi anche Crippa blinda il quarto mandato per Zaia e liquida così la mappa mostrata dal ministro Francesco Lollobrigida, cartina che secondo FdI dimostrerebbe lo squilibrio tra le regioni governate dalla Lega e quelle governate dal partito della premier Giorgia Meloni. Ebbene, quella mappa, per il numero due di Salvini, “è sballata”. Perciò “in altre regioni dove si va al voto la Lega ora potrebbe avere qualcosa”. E il riferimento è alla Basilicata dell’azzurro Vito Bardi. Anche se alcune voci interne alla coalizione leggono in controluce le parole di Crippa, sostenendo che il pressing sul governatore lucano sia funzionale a ottenere la contropartita del terzo mandato. In cambio di quello che i leghisti considereranno come “un altro sacrificio”. Intanto Forza Italia e Lega non si muovono dalle loro posizioni. “Non è una questione di mercato. La Basilicata è ben governata da Vito Bardi, apprezzato in tutti i sondaggi”, replica il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Che puntualizza: “Non c’è alcuna trattativa di scambio con la Lega”. Il ruolo del pompiere stavolta lo interpreta il capogruppo di Forza Italia a Montecitorio Paolo Barelli. “Il centrodestra è unito, ha vinto le elezioni con un programma comune e sicuramente i leader della coalizione troveranno la quadra anche per le regionali. Non ci saranno problemi né in Abruzzo, né in Piemonte, né in Basilicata”, dice Barelli in una dichiarazione ai telegiornali della Rai.
Ma il vero dossier principe, per la Lega, è quello del terzo mandato per i governatori, nonostante il gelo che è arrivato da Forza Italia e Fratelli d’Italia. Salvini infatti, per il momento, accelera sul terzo mandato per i sindaci dei piccoli comuni, in preparazione dell’offensiva sui governatori. “Spero che la settimana prossima arrivi in Consiglio dei ministri il terzo mandato per i sindaci fino ai 15mila abitanti”, incalza il vicepremier leghista. Ma Pd e M5s non sono messi meglio. Ieri l’ennesimo incontro tra le delegazioni di dem e grillini per sciogliere il nodo dell’accordo in Piemonte. Fumata nera
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