Sei Punte
La lupara bianca 2.0
“Israele ha un’arma che fa evaporare i corpi a Gaza”, quando la bufala diventa notizia
Tu leggi che Israele ha inventato e sta usando a Gaza un’arma micidiale che fa “evaporare i corpi” e che cosa pensi? Pensi a una bufala buttata lì da un tabloid, tra l’oroscopo e le pubblicità della crema dimagrante, roba come il ripescaggio delle Madonne che lacrimano sangue quando proprio non c’è verso di trovare qualcos’altro da mettere in pagina.
Poi però vai a vedere e trovi che la “notizia” è diffusa con un post su un profilo social che – a metà pomeriggio di ieri – aveva ricevuto oltre 750mila visualizzazioni, rimbalzando qua e là grazie a utenti e testate di informazione che ne facevano allegra reiterazione. Poi guardi ancora meglio e vedi che non è l’alcolica iniziativa di un burlone che ha indovinato la boutade giusta, macché: è, nel pieno e serissimo esercizio dei propri cimenti professionali, il reportage “dal campo” di un giornalista di Al Jazeera, certo Hossam Shabat. Il quale spiega, appunto, che “dopo aver parlato con i primi soccorritori e i dottori nel nord di Gaza, molti riferiscono che le forze israeliane stanno usando nuove armi che fanno evaporare i corpi sulla scena”. Una faccenda che sta tra Guerre Stellari e i meglio esperimenti dell’illusionismo da circo.
Il giornalismo d’inchiesta…
Il guaio è che il giornalismo d’inchiesta di questo rango è stato più volte chiamato a comporre le architetture probatorie a sostegno delle accuse rivolte a Israele, mirabili portali d’imputazione aperti sul nulla ma sapientemente rivestiti di scintillante materia simile che ne diamantava l’impresentabile grezzo sottostante. Non è un caso, infatti, ma letteralmente la regola, trovare questo o quell’articolo di un giornalismo di tal fatta posto a riprova ora degli omicidi di massa, ora delle fosse comuni, ora dei piani di sterminio per carestia, insomma a certificazione del cospicuo bouquet di allegazioni circa le responsabilità genocidiarie dello Stato ebraico. Di questo, si discute: veline da tunnel nelle produzioni documentali dei procedimenti dell’Aia e nella bibliografia dei dossier messi insieme dalle Nazioni Unite.
La lupara bianca 2.0
Ovviamente non può sfuggire l’evidentissima e inoppugnabile funzione della nuova arma messa a punto e perfidamente posta in uso nella guerra di Gaza: far sparire i corpi (no, pardon: farli “evaporare dalla scena”) adempie allo scopo satanico di occultare le prove del genocidio. Una specie di lupara bianca 2.0. E adesso si comprende meglio il senso del recente rapporto dell’Onu che, accertando al 2 settembre del 2024 qualcosa meno di 8.200 morti, spiegava che quel numero relativamente basso di riscontri era dovuto a complesse macchinazioni tese a ostacolare le indagini. È chiaro che chi compilava quel rapporto non aveva ancora raccolto le testimonianze sul dispositivo sionista che fa evaporare i corpi.
È inutile precisare che, trattandosi di una guerra atroce, che causa sofferenze atroci alla popolazione civile, tutto bisogna fare tranne che metterla in burla. Ma le vittime sono oltraggiate due volte quando certe fesserie prendono il campo delle “notizie”.
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