Il flop totale della politica italiana
Italia nella crisi in Russia: Meloni ignorata dalla Casa Bianca
Lontani sono i tempi di quel treno che andava a Kiev con Mario Draghi
E’ flop totale della politica estera italiana.
Nella giornata forse più calda della crisi internazionale che tiene col fiato sospeso il mondo dal 22 febbraio 2022, giorno dell’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il dato più eclatante per il nostro Paese è che non siamo riusciti a toccare palla nei convulsi scambi tra le cancellerie europee ed atlantiche che ieri si sono susseguiti. Italia? Non pervenuta ed ignorata (e siamo i primi ad esserne dispiaciuti).
Sono le 10 di sabato mattina quando l’aereo di Giorgia Meloni atterra all’aeroporto di Vienna: la aspetta il cancelliere austriaco Karl Nehammer che avrà un panel con lei e con il presidente della Bulgaria Rumen Radev all’Europa Forum Wachau, in scena all’Abbazia di Göttweig, in Bassa Austria. Sono già 9 ore che i militari della Wagner sono entrati nella città di Rostov e 5 ore che è arrivata la notizia della conquista del quartiere generale dell’esercito da parte degli uomini di Prigozhin. Quando Giorgia Meloni atterra a Vienna, Putin ha già parlato di alto tradimento alla nazione. Insomma, la crisi russa in quel momento è entrata nel vivo.
Serve però ancora mezz’ora perché arrivi la prima nota ufficiale di Palazzo Chigi. Il comunicato è scarno come quello di tutte le cancellerie europee: “Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, – recita la nota – segue con attenzione gli eventi che si stanno svolgendo in Russia e che testimoniano come l’aggressione all’Ucraina provochi instabilità anche all’interno della Federazione Russa”. Poco prima di mezzogiorno arriva la prima dichiarazione: “finito questo appuntamento a cui non ho voluto mancare, ho convocato i ministri competenti e l’intelligence italiana per avere elementi maggiori”. Alle 15 si fa vivo pure il nostro ministro degli esteri, Antonio Tajani: “tra poco ci riuniremo con Meloni”, annuncia il ministro che in realtà è assai impegnato nel congresso di Forza Italia tanto da annunciare baldanzoso a mezzogiorno, come se in Russia non stesse succedendo nulla, che “oggi (ieri, ndr) iniziano le due Giornate di tesseramento nazionale a Forza Italia. Il nostro movimento politico continua a crescere”. L’incontro della premier con vertici politici, militari e dell’intelligence è intorno alle 16. Da lì, vuoto pneumatico.
Cosa succede in quelle ore di vuoto pneumatico, cioè da quando finisce il vertice italiano? Che Biden fa una lunghissima call di aggiornamento coi suoi principali partner internazionali: Macron, Scholz, Sunak. Un vertice a quattro. Italia? Non pervenuta. La Casa Bianca decide di ignorare Giorgia Meloni.
Lontani sono i tempi di quel treno che andava a Kiev con Mario Draghi che, immortalato in una foto insieme a Macron e Scholz, aveva riportato l’Italia sulla scena internazionale. Lontani sono i tempi in cui l’Italia era considerata da Washington partner ineludibile nei vertici internazionali di crisi, come accadde nei mesi immediatamente successivi al 22 febbraio 2022, quando i primi interlocutori della Casa Bianca erano Macron, Johnson, Scholz e, per l’appunto, Mario Draghi.
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