Azione e Italia Viva diventeranno “un partito unico”. Lo annuncia Carlo Calenda durante una conferenza stampa tenuta questa mattina a Bari per annunciare l’ingresso in Azione di due consiglieri regionali Pd, Fabiano Amati e Ruggiero Mennea, e di un civico di ‘area Emiliano’, Sergio Clemente, nel partito.

Percorso tracciato dallo stesso Calenda a Napoli, nell’assemblea nazionale di Azione dello scorso 19 novembre, e da Matteo Renzi e Italia Viva domenica scorsa a Milano. L’appuntamento, spiega Calenda da Bari, “sono le europee e fondamentali saranno le regionali. Per quella data dobbiamo riuscire a superare la soglia del 15% che è l’obiettivo che ci siamo dati per le europee. E vogliamo essere determinanti nella formazione delle maggioranze e di un modo di fare politica che sia diverso da quello che abbiamo visto negli ultimi anni”.

Parole, quella del leader di Azione, che arrivano all’indomani di un incontro proprio col numero uno di Italia Viva “per definire i dettagli” della federazione tra i due partiti. Lui, ovvero Renzi, “ha fatto un passo di lato e io gli sono grato e sarò leader”, aveva annunciato già nella serata di martedì Calenda a Zapping su Rai Radio 1.

Calenda che torna quindi a parlare del Pd a cui ha ‘soffiato’ due consiglieri regionali in Puglia. Un partito alle prese con la battaglia interna delle primarie e sul dibattito in merito alla proposta politica che dovranno fornire i due favoriti per la corsa alla segreteria, Elly Schlein e Stefano Bonaccini.

È in questo contesto che il leader di Azione prova a spiegare quale sarebbe il problema dei Dem: “All’interno – spiega Calenda – ha talmente tante anime diverse che non riesce a dire nulla, tranne generici appelli. Dunque è molto difficile fare politica. Nella politica il fatto saliente è che tu devi dire le cose, ma se tu non dici niente non fai politica, fai un appello moralistico: noi siamo i buoni, gli altri sono o fascisti o cattivi, ma non concludi nulla. E credo che questo purtroppo avviene a livello nazionale e ancor più a livello locale”.

L’obiettivo elettorale delle Europee per il Terzo Polo è confermato anche dal fondatore di Italia Viva. Renzi intervenendo a Cartabianca su Rai3 ha infatti ribadito che “il passaggio delle Europee sarà un momento delicato per il governo Meloni. Una lista centrale con Calenda che avrà Macron come punto di riferimento e sarà più forte alle europee perchè Macron è più forte di Orban e di Melenchon”.

Quanto al rapporto tra i due alleati, che in passato non si sono tirati indietro nell’attaccarsi a vicenda, anche con parole dure, per ora la situazione appare ‘tranquilla’. “Tutti scommettevate che io e Calenda avremmo litigato subito. La federazione parte domani. Certo, pur essendo alleati, qualche volta glielo staccherei Twitter”, dice Renzi con ironia per fugare i dubbi sulla tenuta dell’alleanza.

Redazione

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