Obiettivo: impedire terza ondata e assembramenti
Italia zona rossa a Natale, il governo pensa a nuovi divieti per le festività
Altro che ampie deroghe agli spostamenti per Natale. Quanto accaduto nell’ultimo week end in Italia, con grossi assembramenti nelle principali città italiane finite in zona gialla o arancione, e quindi con negozi e bar (quasi) ovunque aperti, sta spingendo il governo Conte a varare una stretta per evitare che si ripetano certe scene.
Scene, va detto, che non hanno nulla di illegale ma sono perfettamente consentite dai Dpcm e, anzi, invogliate da provvedimento dello stesso esecutivo Conte come il cashback, realizzabile solo in negozi ‘fisici’.
Ieri sera si è dunque tenuto un vertice urgente chiesto a gran voce dal Partito Democratico, con i Dem da sempre fautori di una linea dura per fermare il contagio. Secondo un retroscena del Corriere della Sera, nella riunione sarebbe passata la ‘linea’ di Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia e capodelegazione del Movimento 5 Stelle: convocazione urgente del Comitato tecnico scientifico per decidere, con la titolare del Viminale Luciana Lamorgese, nuove misure anti-assembramento.
L’ipotesi è di far scattare un provvedimento già dal 19 o 20 dicembre per predisporre l’eliminazione del divieto di spostamento a Natale, il 26 dicembre e l’1 gennaio 2021 soltanto nei piccoli comuni, mentre il resto resto d’Italia sarà invece considerato “zona rossa”. Di fatto si seguirà, almeno in parte, il modello Germania, che a fronte di numeri nettamente inferiori a quelli italiani ha deciso nelle scorse ore un lockdown generale nel Paese.
L’incubo, come è emerso chiaramente durante il vertice urgente, è che pochi giorni di allentamento possano provocare l’arrivo di una terza ondata terrificante nelle prime settimane del 2021. Per questo stamane saranno i membri del Cts, il Comitato tecnico scientifico, suggerire rimedi e scenari per evitare che le festività possano provocare una nuova impennata nella curva dei contagi, tenendo conto tra l’altro che il 7 gennaio è previsto il ritorno a scuola.
Sulla sfondo restano le parole di Conte, col premier che nei giorni scorsi aveva scaricato sul Parlamento la decisione di eventuali riaperture agli spostamenti per Natale. Un modo chiaro per scaricare le responsabilità: quanto accadrà in seguito, anche una eventuale terza ondata, non sarà colpa dell’esecutivo.
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