Capita che fai un murale (l’ennesimo) e che dopo qualche giorno anche Vladimir Putin, direttamente dalla Russia, coinvolta da più di un mese in una guerra in Ucraina da lui provocata, elogi l’opera realizzata a Napoli per mera propaganda, per continuare ad attaccare quell’Occidente “cattivo” e giustificare le proprie scelte politiche e belliche. Capita anche, però, che tu Jorit, nome d’arte di Ciro Cerullo, ti lasci persuadere da quelle parole e sali sul pulpito (o forse non sei mai sceso dal carrello mobile utilizzato per ritrarre il volto di Fedor Dostoevskij) iniziando ad attaccare a testa bassa tutti perché incapaci di negoziare la pace. Un ego smisurato quello dello street artist napoletano al termine di un’opera finanziata dalla regione Campania.

«Assurdo, Putin parla del murale di Dostoevskij a Napoli», ha scritto sui social Jorit, per poi delirare: «È mai possibile che sono riuscito a fare più io, semplice cittadino, per la pace con un murale che il nostro governo? Mi sorge il dubbio, ma se Putin “si apre” all’Occidente con un semplice murale, cosa farebbe in caso di proposte di cessate il fuoco serie? Ma non è che in fondo in fondo ai nostri leader questa guerra fa quasi comodo? Sono domande eh… in realtà sono abbastanza sconvolto per questa cosa». Jorit forse avrebbe voluto fare la carriera diplomatica. Troppo facile ergersi a paladino del pacifismo così, soprattutto quando dimostri di pendere dalle labbra di un presidente, come Putin, che in queste settimane è arrivato a negare lo stop ai bombardamenti su scuole, ospedali, uccisioni di civili.

Ma cosa ha detto esattamente il capo del Cremlino sull’opera di Dostoevskij, realizzata sulla facciata di una scuola superiore a Fuorigrotta e nata in risposta alla censura (poi ritirata) all’indomani della sospensione del corso sull’autore russo alla Bicocca di Milano? «Penso che molti sappiano che a Napoli un artista di strada di recente abbia dipinto sul muro di un palazzo il ritratto dello scrittore russo Fedor Dostoevskij, ormai cancellato in Occidente. Questo dà ancora speranza. Attraverso la simpatia reciproca delle persone, attraverso una cultura che collega e unisce tutti noi, la verità sicuramente si farà strada». Poi giusto per rincarare la dose ha aggiunto: «Il mondo occidentale sta cercando di cancellare la cultura russa», sottolineando che «l’ultima operazione così massiccia per distruggere la letteratura indesiderata è stata condotta in Germania dai nazisti». Parole che hanno però infiammato Jorit. Vuoi vedere che sotto sotto sogna, forse, la candidatura al Nobel per la pace? Dispiace l’eccessivo protagonismo di un’artista che lo scorso 16 marzo, in occasione della presentazione del murale di Dostoevskij, aveva spiegato di voler «lanciare un messaggio da un piccolo ma grande istituto di Napoli, e cioè che solo con la cultura si comprendono le cause delle guerre e si costruisce la pace. La cultura è un valore universale, per cui anche l’opera di Dostoevskij è patrimonio dell’umanità».

Per la realizzazione del murale intitolato “La Nostra cultura”, lo street artist italo-olandese ha chiesto la collaborazione di Does, collega olandese di fama internazionale. L’opera rientra nelle iniziative realizzate dalla stessa Fondazione Jorit, finanziata dall’Assessorato alla Scuola, alle Politiche Sociali e Giovanili della Regione Campania nell’ambito del “Programma Scuola Viva – Azioni di Accompagnamento – POR Campania FSE 2014-2020”. «L’obiettivo – ha chiarito l’Assessore regionale Lucia Fortini – è quello di valorizzare le attitudini e i talenti degli allievi nell’ambito di forme espressive e di arte non tradizionali e non convenzionali, innovando l’azione didattica curriculare ed extracurriculare». Nei prossimi mesi è in programma la realizzazione di altri murales presso altrettante scuole campane. Solo qualche settimana fa Jorit ha completato la realizzazione del murale “Peace” presso Liceo “Sabatini Menna” di Salerno, inaugurato dal Presidente della Regione Vincenzo De Luca, nel corso di una manifestazione cui hanno preso parte 200 allievi dell’istituto.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.