Il segretario della Lega Matteo Salvini valuta la possibilità di organizzare una missione in Ucraina. “La settimana prossima, magari, il prossimo collegamento lo faremo in collegamento, non dalla Camera dei deputati, ma dal territorio in conflitto”, ha detto il leader del Carroccio a Montecitorio presentando un sondaggio sull’opinione degli italiani sulla guerra in Ucraina. “Stiamo valutando la logistica: se ritenessimo che potesse servire lo faremmo, assumendoci anche i rischi. La prossima settimana è l’8 marzo, ricordarlo a Roma ha un senso, ricordandolo su un territorio di guerra ne avrebbe un altro. Prima voglio sentire l’ambasciata: le cose vanno fatte per aiutare non complicare”.

L’ambasciata italiana in Ucraina è stata trasferita da Kiev a Leopoli. L’ambasciatore Pier Francesco Zazo è stato l’ultimo diplomatico a lasciare la capitale, nel trasferimento della sede diplomatica è riuscito a mettere in salvo 20 minorenni, tra cui sei neonati. Salvini ha provato a smarcarsi, nel suo intervento, sui passati legami del Partito con la Russia e le sue dichiarazioni a favore di Putin. “In questo momento assistiamo a qualcuno che invade a qualcuno che è invaso. Noi siamo a fianco degli aggrediti e degli invasi. Putin ha aggredito e Zelensky su sta difendendo. La nostra priorità e fermare le armi. Stop agli scontri con la diplomazia è chiaro che ad un popolo sotto assedio gli devi dare strumenti per difendersi ma è chiaro che gli italiani odiano la guerra. Io mi metto a disposizione per arrivare al cessate il fuoco, sto incontrando tutti però se devi chiedere il cessate il fuoco va chiesto ai russi, va chiesto ai cinesi, alla Santa Sede che è terreno neutrale. Chiedere la mediazione delle diplomazie ecclesiastiche è fondamentale”.

Panzane invece quelle scritte dal New York Times. “Io sarei ricattato dalla Russia? Sciocchezze. A me dispiace che un giornale importante abbia queste sciocchezze da scrivere. Ho tanti difetti ma mi godo la mia libertà. Non ho mai preso rubli, dollari o franchi svizzeri: zero. C’è una inchiesta da anni che non ha mai trovato niente: perché non c’è niente. L’ultima volta che andai a Mosca portai a casa ‘Masha e orso’ per mia figlia, pagandola ai magazzini Gum. Poi ho smesso di andarci perché ogni volta che andavo aprivano una inchiesta. Mentre tutti, da Prodi a Renzi e Letta, quando erano al governo hanno avuto contatti con la Russia e con Putin, giustamente”. Il segretario – citando il caso di Paolo Nori e le lezioni sullo scrittore Fedor Dostoievskij – si è anche espresso contro la “caccia al russo”.

E a chi gli ha chiesto quale differenza ci sia tra i bambini migranti che sbarcano sulle spiagge italiane e quelli in fuga dall’Ucraina ha risposto: “I bimbi sono vita e vanno difesi e accolti sempre da dove partano e dove arrivano” anche se “i numeri delle domande di accoglienza in Italia sono per la maggioranza respinte. Mentre qua c’è guerra vera. I profughi potrebbero essere mille, un milione: hanno diritto ad essere accolti. C’è invece altra gente che dice di scappare dalla guerra a cui il governo italiano nel 56% dei casi dice ‘no’. Sarebbe un torto per queste vedove o orfani” in arrivo dall’Ucraina “confonderli con quelli che sbarcano per la sesta volta con il telefonino in mano e poi li troviamo in stazione termini a spacciare”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.