Il 5 gennaio Kim Jong-un è impegnato nel Congresso del Partito dei Lavoratori. Un evento eccezionale per Pyongyang: dal 1948, quando fu proclamata la Repubblica Popolare Democratica di Corea, il Congresso è stato convocato solo otto volte. Tutto è stato organizzato in grande stile alla Casa della Cultura dove si sono riuniti circa 7mila delegati. Kim Yo-jong, sorella minore di Kim Jong-un, ha organizzato tutto nel dettaglio, lasciando uscire da quelle stanze solo il meglio della propaganda voluta dal fratello. Alcuni commentatori riportano che il leader ha parlato al Congresso per 9 ore consecutive.

Il leader nordcoreano, Kim Jong-Un, è stato nominato segretario generale del Partito dei Lavoratori, titolo che era stato del padre e precedentemente del nonno, stando a quanto riferito dai media, in una mossa mirata a rafforzare la sua autorità tra le crescenti sfide economiche. Assegnare a Kim il nuovo titolo è stato l’ultimo di una serie di passi che la Corea del Nord ha intrapreso durante il Congresso del partito al governo, il primo del suo genere dal 2016.

Durante l’incontro, Kim ha anche promesso di costruire armi nucleari più sofisticate, ha rivelato obiettivi di sviluppo economico e ha rivisto gli incarichi dei funzionari del partito. Manca nell’elenco dei funzionari del Politburo del Partito dei Lavoratori il nome dell’influente sorella, Kim Yo Jong. In quanto responsabile delle relazioni con la rivale Corea del Sud, la 32enne era un membro supplente del Politburo e alcuni osservatori, in precedenza, avevano anticipato che sarebbe stata promossa a membro a pieno titolo dell’ufficio nel tentativo di suo fratello di rafforzare il governo della famiglia Kim. In ogni caso, gli osservatori dubitano che le mosse, annunciate da Kim, possano offrire soluzioni sostanziali alle difficoltà affrontate dal Paese tra cui lo shock economico legato al coronavirus, disastri naturali e persistenti sanzioni da parte degli Stati Uniti.

La promessa è quella di potenziare la difesa per “contenere e sottomettere gli Stati Uniti, che sono il nostro arcinemico e il grande ostacolo che blocca il nostro sviluppo”, ha detto. Come accoglierà dunque l’arrivo di Biden ancora non è chiaro. Nel 2017 cerò di stupire Donald Trump con una serie impressionante di test nucleari e missilistici. Dopo aver rischiato una rappresaglia americana (“fuoco e furia annienteranno l’uomo razzo” arrivò a dire Trump), Kim ottenne tre vertici spettacolari e gratificanti per sé e il suo avversario. Il negoziato con gli Stati Uniti si è bloccato dal 2019, quando Trump lasciò solo il Maresciallo nordcoreano al tavolo di Hanoi, denunciando il mancato rispetto della promessa di rinunciare all’arsenale nucleare. Da allora la questione coreana è uscita dall’agenda politica americana ed è stata evocata solo da Biden durante un dibattito elettorale, per rinfacciare a Trump di aver “abbracciato canaglie come il dittatore di Pyongyang”.

Nessun corrispondente esterno è stato ammesso al Congresso. Dalle immagini trasmesse dalla tv statale si vedono le gigantografie di Kim affisse sui muri con il Leader Supremo in uniforme militare, da maresciallo. Sulla scrivania si notano un fucile e un binocolo. Tutti i partecipanti al congresso erano senza mascherina per mostrare al mondo che la Nord Corea non è stata colpita dalla pandemia.

Redazione

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