Le sanzioni contro la Russia hanno colpito il mercato finanziario, ma ora “avranno un impatto più forte” sull’economia del Paese. Lo ha ammesso la governatrice della banca centrale russa Elvira Nabiullina che ha parlato oggi, 18 aprile, alla Duma, il Parlamento russo, prospettando un quadro difficile.

“Il periodo in cui l’economia può vivere sulle scorte è limitato” ha sottolineato la governatrice. Parole che stonano con lo scenario descritto dal Cremlino. E infatti, qualche ora dopo, è arrivata la smentita da parte di Putin. L’economia “si sta stabilizzando” così come l’inflazione, con il rublo che torna ai livelli di prima dell’inizio della guerra in Ucraina, ha dichiarato lo ‘zar’.

Nabiullina: “Economia russa non può sopravvivere solo con riserve”

L’economia russa “non può sopravvivere indefinitamente con le sue riserve finanziarie e dovrà trasformarsi per affrontare l’impatto delle sanzioni internazionali” ha spiegato la governatrice. Che ha poi sottolineato come la banca centrale non “proverà ad abbassare l’inflazione a ogni costo perché questo limiterebbe l’adattamento dell’economia” alla nuova situazione caratterizzata dalle sanzioni. La governatrice ha detto che serviranno almeno due anni,  fino al 2024, per riportare l’inflazione al suo obiettivo del 4%. E già nel secondo e terzo trimestre “entreremo in un periodo di trasformazione strutturale e di ricerca di nuovi modelli di business”. 

Ci saranno diversi problemi con le restrizioni sulle importazioni e la logistica del commercio estero, oltre che in futuro per le esportazioni, tanto che le aziende russe dovranno adattarsi. “I produttori russi dovranno cercare nuovi partner, logistica, o passare alla produzione di prodotti delle generazioni precedenti“, ha dichiarato. Ma tutto questo “richiederà del tempo“, ha aggiunto Nabiullina, che ha delineato alcune misure per aiutare l’economia.

Al momento la Banca centrale russa ha fissato i tassi di interesse l’8 aprile al 17%, dopo averli portati al 20% all’indomani dell’invasione russa all’Ucraina. Elvira Nabiullina ha inoltre sottolineato che la banca non ha ancora deciso dove investire le sue riserve che, a causa delle sanzioni e del congelamento degli asset, si compone solo di oro e yuan, stando a quanto riportato da Bloomberg: “La lista di paesi che emettono valute di riserva liquide (come il dollaro, la sterlina, l’euro e il franco ndr) è limitata e si tratta di quelli che hanno preso misure ostili e limitato il nostro accesso” ai mercati. E questo nonostante Putin torni a chiedere di “accelerare” il passaggio dal dollaro “al rublo e ad altre monete nazionali” nelle transazioni internazionali.

La Banca di Russia negli scorsi anni ha ridotto la sua esposizione al dollaro al solo 11% delle riserve costituite, però, da più di un terzo in euro (oltre a sterline e yen). L’oro rappresenta il 21,5% e lo yan cinese il 17,1% del totale. 

Putin: “Blitz economico è fallito”

Il presidente Putin è tornato quindi a negare l’impatto delle sanzioni imposte a Mosca da parte di Ue, Usa e Gran Bretagna, sostenendo che il “blitzkrieg economico” lanciato contro la Russia “è fallito”, mentre le stesse sanzioni stanno già provocando “un declino negli standard di vita” nei Paesi europei. 

Se necessario, si utilizzerà il bilancio statale per sostenere l’economia ha sottolineato.

Per Mosca gli analisti internazionali prevedono, a seguito della guerra e delle sanzioni, una caduta del Pil a due cifre, l’ultima è la Banca Mondiale che parla di un -11%.