Minimo storico elettorale
La disperazione di Conte senza maggioranza, l’ex premier “ridotto al lumicino” pronto a lasciare
Nova, la kermesse dei 5S, rimette in discussione statuto e poteri. Gli iscritti votano da oggi a domenica, timori per l’exploit di Grillo
Il M5S è in fibrillazione. Si corre per gli ultimi preparativi per “Nova”, il congresso-festival del contismo, in cui verranno presentati i risultati del voto online che il M5S sottoporrà ai suoi iscritti a partire da oggi. I sei quesiti affrontano temi cruciali: i poteri del Garante, del Presidente e il futuro posizionamento politico del Movimento, incluso il rapporto con il centrosinistra. Giuseppe Conte ha rinnovato l’invito a partecipare: «Dal 21 al 24 potrete votare e decidere il futuro dei Cinque Stelle, votate!».
Minimo storico elettorale
Ma il momento è critico: il Movimento convoca la sua Assemblea costituente in un periodo di minimo storico elettorale, segnato dalle recenti sconfitte in Umbria e Emilia-Romagna. La tensione è palpabile. Rocco Casalino, incrociato mentre corre nei pressi del Parlamento, è lo specchio dell’aria pesante. La disfatta elettorale pesa anche sui parlamentari. Chiara Appendino denuncia il peso sempre più marginale del M5S nella coalizione: «Ridotto al lumicino». Intanto, due ombre gravano sul voto: il rischio di sabotaggio interno attraverso l’astensione e le possibili dimissioni di Conte se l’esito del voto fosse sfavorevole. «Se il percorso intrapreso verrà messo in discussione, ne trarrò le conseguenze», avverte il leader.
Beppe Grillo, forte del potere di invalidare le consultazioni prive di una maggioranza degli aventi diritto, si prepara a giocare le sue carte. Potrebbe sfruttare l’astensione come arma per far vacillare Conte, segnando un colpo decisivo alla leadership contiana. Il disamoramento della base è evidente. L’esito del voto resta incerto. Grillo ha promesso di arrivare all’Eur con determinazione, ma molti sospettano un bluff che miri a lasciare il Movimento senza guida. Balenano, nelle segrete stanze di Campo Marzio, nelle riunioni riservatissime con l’ufficio di segreteria, anche le peggiori ipotesi sul piatto: nel worst case, se voterà meno della metà degli 88.943 iscritti, la rivincita di Grillo sarà dietro l’angolo e le dimissioni di Conte quasi inevitabili.
Quasi 90mila votanti
Anche i toni della sua comunicazione si fanno ultimativi. «E’ un momento cruciale, che segna il traguardo del lungo e partecipato processo costituente. Dalle 10 di giovedì 21 novembre fino alle 15 di domenica 24 novembre potrai votare per contribuire a importanti decisioni che riguardano il futuro del Movimento 5 Stelle e i nuovi e strategici obiettivi che serviranno a rilanciare la nostra azione politica. Vota e decidi». È l’appello che arriva dalle pagine social del M5s. Saranno 88.943 gli iscritti aventi diritto al voto che potranno contribuire” con il loro voto “a importanti decisioni che riguardano il futuro del Movimento 5 Stelle e i nuovi e strategici obiettivi che serviranno a rilanciare la nostra azione politica”. È il dato ufficiale reso noto dal sito M5s. «Abbiamo compiuto fin qui un percorso intenso, che ha visto ogni iscritto e simpatizzante contribuire attivamente: dai contributi iniziali aperti a tutti, passando per il voto dei temi prioritari e il confronto deliberativo che ci ha arricchito di idee, proposte e visioni», si legge ancora.
«Una fase che ha convolto anche un gruppo di non iscritti e un gruppo di giovanissimi, che ci hanno fornito il loro importante punto di vista. In questi giorni si sono tenute inoltre le Agorà, preziosi momenti di dibattito pubblico e aperto a tutti. Un totale di 36 ore di confronto libero, ancora disponibili sul nostro canale YouTube. Adesso è giunto il momento di fare delle scelte”, si sottolinea. “Ogni voto conta ed è determinante. Fai la differenza anche tu”, è l’invito (e quasi la supplica) degli uffici contiani agli iscritti. I quali, sempre più refrattari a consegnare tutto il Movimento nelle mani di Conte, potrebbero applaudire invece il modello tedesco Sahra Wagenknecht, fondatrice e leader del partito tedesco Bsw.
Sarà lei l’ospite politica dei pentastellati al Palazzo dei Congressi, e non si tratta di una casualità. Nei mesi scorsi, il movimento e l’ex esponente di punta di Linke, che sta svuotando mano a mano, hanno provato a formare un gruppo insieme al Parlamento europeo, tentativo fallito solo per la mancanza di numeri, non per le intenzioni. Con i cinquestelle, la rossobruna condivide infatti le posizioni sulla guerra in Ucraina, contro la Nato e sull’immigrazione, temi dei quali parlerà sicuramente anche dal palco dell’assemblea romana, dando magari un assist agli indecisi sul percorso che dovrà intraprendere il movimento da lunedì in poi. Una testimonial, quella scelta da Conte, che piacerà poco al Pd e proverà a tracciare la strada del M5S con le mani libere, pronto a scegliere gli alleati di volta in volta, ad ogni elezione.
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