Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, le due 16enni morte investite a Roma su corso Francia, avrebbero iniziato ad attraversare la strada con il semaforo verde per i pedoni. Ad affermarlo è l’avvocato Cesere Piraino, legale dei genitori di Camilla Romagnoli, in un atto depositato oggi in Procura con cui chiede ai pm di “accertare compiutamente la circostanza“.

Mentre si attende per il prossimo 2 gennaio l’interrogatorio di Pietro Genovese, il 20enne ai domiciliari che ha investito al volante del suo Suv le studentesse, le famiglie delle due vittime stanno provando a smontare l’ipotesi di un attraversamento azzardo di Gaia e Camilla, insistendo sulla responsabilità di Genovese.

IL DOCUMENTO DELL’AVVOCATO – Nell’atto depositato dall’avvocato Piraino si legge che “il semaforo per l’attraversamento pedonale ha una peculiarità obiettiva: non prevede, per avvertire i pedoni dell’imminente sopraggiungere del verde per le automobili il caratteristico ‘giallo per i pedoni’ ma prevede che al ‘verde per i pedoni’, che dura 26 secondi e mezzo circa, segua soltanto un ‘verde lampeggiante’ che dura appena tre secondi e 40, a cui segue repentinamente e immediatamente il ‘rosso’, sempre per i pedoni e contestualmente dopo un secondo circa, sopraggiunge il verde, cioè il via libera, per le automobili della carreggiata” scrive il legale.

“La circostanza appare determinante sul profilo probatorio – sottolinea- poiché se è vero che il giovane Pietro Genovese sia sopraggiunto su quelle strisce pedonali col verde e la macchina a fianco, nel frattempo, si sia fermata per far passare le ragazze, è certo che le stesse abbiano iniziato l’attraversamento pedonale con il verde e che si siano imbattute, subito dopo, nel ‘verde lampeggiante’ e quindi, dopo appena tre secondi e mezzo, nel “rosso” senza poter fare, loro si, null’altro che subire la morte”. “Si chiede e conseguentemente di accertare compiutamente la circostanza il discorso che si ribadisce si ritiene rilevante ai fini probatori e ciò’ all’esclusivo fine dell’accertamento della verità”, conclude il legale.

Redazione