La piazza Rossa
La piazza per l’Europa gremita di “militanti”. Cosa ci dicono i numeri dei social

I numeri sono per natura parametri oggettivi, eppure ogniqualvolta il loro percorso incoccia quello della politica, in particolare quando vengono utilizzati per descriverne e comprenderne gli eventi, inevitabilmente la polemica prende il sopravvento, così c’è chi li legge in un modo e chi al contrario nel verso opposto. I dati digitali, che sono numeri laureatisi all’Università dell’Algoritmo, non sfuggono a questa maledizione.
La piazza dei social
Sabato pomeriggio, Michele Serra, ispiratore della manifestazione romana, lanciando uno sguardo aritmetico alla piazza ha stimato in “50 mila veri” la partecipazione popolare. Certo, al netto di tutti i conteggi, Piazza del Popolo era inconfutabilmente gremita di persone, solo che Serra dimentica che oggigiorno ci sono i manifestanti veri che scendono da un treno per intrupparsi in un corteo pacifista, ma altrettanto ci sono quelli in carne e ossa che popolano solo la piazza virtuale dei social. Gli uni e gli altri a volte coincidono e molto spesso quando entrano in gioco emozioni forti, sentimenti collettivi identitari, la piazza reale e la piazza virtuale si sommano in una sola comunità.
Nessuna conferma
Nel nostro caso, invece, questa fortunata circostanza, al di là dei commenti del giorno dopo, non trova una conferma nei dati digitali, che rimangono pur sempre delle reazioni comportamentali, genuine e autentiche. Si può storcere il naso quanto si vuole, ma un like o una qualsiasi altra reaction si porta dietro un’opinione. I dati degli account social dei partiti, in modo particolare quelli del Partito Democratico, ci dicono che la manifestazione per quanto partecipata è per lo più il frutto di una mobilitazione irregimentata, fatta in gran parte da militanti, ma non di cittadini depolarizzati che in modo spontaneo sono scesi in strada. Così, se mettiamo in fila gli incrementi dei nuovi follower ottenuti dal 13 al 17 marzo dagli account dei partiti, a spiccare per crescita ci sono il Movimento 5 Stelle, e Fratelli d’Italia, che su TikTok incassano rispettivamente 1.400 e 1.000 nuovi iscritti, e Lega, il cui account Instagram cresce di 500 follower, ma non compare tra i primi dieci il PD.
Al pari, se ci spostiamo su un altro indicatore, l’interazione al post, che misura il gradimento degli utenti verso un singolo contenuto, la lontananza della piazza virtuale trova una seconda conferma. Infatti, a svettare prima del post dem ci sono quelli pubblicati su TikTok e Instagram da Fratelli d’Italia e dal M5S, o sempre su Instagram c’è l’account Instagram di Sinistra Italiana, che si prende una percentuale del 2% di interazione contro l’1,2% del Partito Democratico. Infine, anche la classifica dell’engagement legittima ulteriormente questa incomunicabilità tra la piazza reale e quella digitale, quest’ultima molto più ampia.
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