La piazza rossa
Volere la pace o volere stare in pace? Il ruolo della Difesa e il vero messaggio della piazza di sabato

Il dibattito sulla necessità di aderire alla manifestazione promossa da Michele Serra sembra essere tra i temi più discussi sui social. A questo proposito, va rispettata qualsiasi opinione: sono tutte legittime e, a vario titolo, fondate. Tuttavia, bisogna partire da una precisazione fatta dallo stesso giornalista per evitare ogni dubbio sulle sue reali intenzioni: “Credo che nessuna delle persone che saranno in piazza ignori che la risposta armigera formulata da von der Leyen cozzi tristemente contro i valori fondativi dell’Unione Europea”.
L’adesione alla linea del Partito popolare europeo
La proposta “armigera” è stata approvata dai 27 Stati membri dell’Ue, con il solo dissenso dell’Ungheria di Orbán sulla connessa dichiarazione di sostegno all’Ucraina. Per onestà intellettuale, non si può non sottolineare che persino alcuni degli Stati impropriamente considerati “a trazione fascista” hanno aderito alla linea del Partito popolare europeo (vedi Italia). Non si può dire lo stesso per quei partiti che, pur avendo nel simbolo la dicitura “PSE”, hanno invece seguito la linea dei populisti e dei sovranisti.
L’ombrello della NATO
La chiave di volta del ragionamento, per fare le dovute distinzioni, è capire chi vuole la pace e chi vuole stare in pace. Chi vuole la pace non può votare contro la proposta di Ursula, che garantisce, almeno in parte, una certa unità di intenti tra i Paesi membri dell’Ue (e non solo). Attenzione: non si parla di un esercito unico, cosa attualmente non fattibile. Berlinguer dichiarava di sentirsi adeguatamente protetto dall’ombrello della Nato. Oggi, purtroppo, non è più così: un’organizzazione che fa della deterrenza la sua ragione sociale risulta più debole se il suo maggiore azionista di fatto si tira fuori. Dunque, bisogna rimediare e prendere i dovuti provvedimenti.
Il ruolo della Difesa
La Difesa serve a farci stare più tranquilli perché funge da dissuasore rispetto a chi manifesta, empiricamente, velleità espansionistiche. La riorganizzazione della Difesa serve a garantire la pace. La Russia schierava i soldati al confine con l’Ucraina e tutti sorridevano, tranne quel “minchione” di Biden, che aveva detto: “Occhio, che le cose si mettono male”. Avercene capi di Stato “minchioni” come lui, capaci di leggere prima di tutti le mosse dell’avversario…
Non si capisce bene quale sia il messaggio della piazza di sabato: vogliamo la pace, e quindi sostenere un’Ue che finalmente fa sul serio, o vogliamo stare in pace, magari risparmiando qualche euro sulle bollette (ammesso che ci sia una vera correlazione), praticando l’amore libero o dormendo nudi in diretta streaming come John e Yoko? Siamo tutti d’accordo sulla necessità di garantire sostegno all’Ucraina whatever it takes, per impedire che la violazione del diritto internazionale perpetrata dalla Russia diventi la prassi? Siamo d’accordo sul fatto che Putin ha sempre rifiutato la famigerata “diplomazia”? Ecco, allora possiamo discutere e, solo allora, avremo titolo per sventolare la bandiera europea.
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