Piazza Bovio si è trasformata in un salone, anche se per poco e non per gioco. Questa mattina davanti alla sede della Camera di Commercio di Napoli barbieri e parrucchieri hanno messo in atto una protesta per sollecitare al governo la riapertura delle attività. Il settore, che infatti è tra quelli più colpiti dalla crisi causata dall’emergenza coronavirus, dovrebbe riprendere le attività dal primo giugno.

Presente alla protesta una rappresentanza delle associazioni Hair work team e Tricostyle che hanno esposto uno striscione che recava la scritta :”Fiducia a chi taglia in sicurezza no a chi di nascosto infetta“. Barbieri e parrucchieri hanno voluto infatti stigmatizzare il fenomeno dei lavoratori abusivi che, proprio durante il lockdown, hanno continuato e continuano a lavorare raggiungendo i clienti presso il loro domicilio.

Barbiere e cliente durante il taglio messo in scena in piazza erano quindi dotati di mascherina, guanti e visiera para-fiato. “La nostra – ha spiegato un portavoce delle associazioni all’Ansa – è una dimostrazione che, con le adeguate misure di prevenzione per noi e per i nostri clienti, è possibile lavorare in maniera sicura e ridurre al minimo il rischio di contagio”.

“Lavorare di nascosto e a domicilio aumenterebbe sicuramente per tutti il pericolo di contagio quindi bisogna aprire al più presto i nostri negozi – hanno spiegato – Oggi c’è esasperazione tra i colleghi molti dei quali non riescono neanche a provvedere al cibo per la propria famiglia e l’ipotesi di recarsi loro dai clienti diviene sempre di più una esigenza di sopravvivenza”.

Le attività, secondo l’ultimo decreto del governo, dovrebbero restare chiuse fino al primo giugno. Una delle prime e più forti proteste verso questa misura si era verificata a Padova, dove i titolari di un salone si erano incatenati in segno di protesta. 

Redazione

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