La Lega è l’erede del Partito Comunista Italiano di Enrico Berlinguer. A dirlo è stato Matteo Salvini, il segretario del Carroccio, provocando la sinistra italiana in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Lega a Roma. Di fronte a quella che fu la sede storica del Pci a via delle Botteghe Oscure.

“I valori di una certa sinistra che fu, quella di Berlinguer, del lavoro, degli artigiani, sono stati raccolti dalla Lega: se il Pd chiude Botteghe oscure e la Lega riapre io sono contento, è un bel segnale”, ha detto Salvini all’Aria che tira su La7. Le parole del leader della Lega hanno provocato la reazione della sinistra. “Mi dicono che Salvini si sia paragonato a Berlinguer. Che pena … #chiamateil118”, ha scritto il segretario dem Nicola Zingaretti.

“Non sono mai stato un militante del Pci ma pensare che Salvini paragoni la Lega al partito di Berlinguer mi fa indignare”, scrive su Twitter il presidente dei senatori dem, Andrea Marcucci.

“È la seconda volta in pochi mesi che Salvini parla del Pci e di Berlinguer. Questa volta addirittura ipotizza un passaggio di testimone alla Lega. Lasci perdere. Non conosce i valori, non conosce la storia e il senso delle istituzioni di Berlinguer se lo sogna”, scrive su Twitter la senatrice del Pd, Anna Rossomando.

Attacca anche Liberi e Uguali: “A Matteo Salvini il caldo dà alla testa. Paragonarsi a Berlinguer e accostare la sua Lega, un partito xenofobo e infarcito di ex fascisti e riciclati al PCI è semplicemente ridicolo”, afferma il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. “Oltre che offensivo – prosegue l’esponente di Leu – nei confronti della storia e della memoria di questo Paese. Torni al Papeete a bersi un moijto – conclude Fratoianni – e lasci in pace Berlinguer”.

Redazione

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