L'analisi social
La sinistra riparte da Fedez e i grillini lo vogliono in Rai: per Salvini tanto odio social

Fedez sale sul palco del concerto del primo maggio annuncia di essere stato censurato dalla Rai e attacca la Lega su ddl Zan e questioni civili. Questa è la sintesi della festa dei lavoratori nel secondo anno di pandemia appena trascorsa, che ha scosso i social e l’opinione pubblica. Se l’obiettivo era accendere i riflettori sulla legge Zan, la politica ha intrapreso un percorso ancora più intricato e tortuoso accendendo il dibattito sull’indipendenza della Rai e la sua lottizzazione politica. Il modus con cui Fedez ha informato i suoi fans è stato oscuro e poco chiaro nei metodi. Non è un caso che ha registrato la telefonata di 11 minuti e mezzo avuta con la produzione Tv, esterna alla Rai, e con la vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani, e ne ha montato un breve video dove si evinceva una intimazione a censurarlo nel fare i nomi e cognomi sul palco. Nominativi di politici della Lega che si sono macchiati in questi anni di dichiarazioni che andrebbero perseguite aldilà del Ddl Zan perché discriminatorie.
Questa polemica, come davvero poche a livello nazionale fino ad oggi, ha scatenato su Twitter la bellezza di 120.523 tweets contenenti la parola Fedez, 3.102.027 di likes, 380.174 condivisioni, 41.969 citazioni e 125.171 commenti secondo una ricerca del data journalist Livio Varriale. I tweet più visualizzati sono stati quelli dello stesso cantante che ha racimolato quasi 2 milioni di visualizzazioni al video della telefonata e più di 150.000 mi piace.
A godere di un enorme successo su questa vicenda è stato l’ex Premier Giuseppe Conte che con il suo “Io sto con #Fedez. Nessuna censura.” ha incassato la bellezza di 54 mila likes. In classifica si evincono i nomi illustri di Laura Boldrini, Emma Marrone, Ermal Metal con il suo tweet dissacrante “@Fedez dimostra di saper suonare benissimo! Come gliele ha suonate mamma mia! #fedez”, Sabrina Guzzanti e gli attivisti per i diritti LGBT l’onorevole Alessandro Zan, padre putativo dell’omonimo decreto, e l’avvocato Cathy la Torre.
TOP LIKES
“La strategia di Fedez non è stata naturale e lo si nota prevalentemente da due aspetti” dichiara al Riformista Livio Varriale “Il primo è che ha pubblicato una telefonata montata in modo da essere utile alla sua tesi. Secondo, invece, il placement di due prodotti presentati nei giorni precedenti, tramite notizie di ufficio stampa, che hanno guadagnato maggiore visibilità con il discorso del primo maggio essendosi l’artista presentato sul palco con lo smalto che egli stesso produce, indirizzato guarda caso a un pubblico LGBT, e la presenza sul cappellino del marchio dell’azienda produttrice delle scarpe. C’è però una legge nella comunicazione in rete: chi la spara prima, quello vince e tutti i conflitti di interesse di Fedez sono passati in secondo piano seppur curiosamente ricordati da personaggi che condividono con lui la lotta contro la Lega e Salvini come Selvaggia Lucarelli, Potere al Popolo e nostalgici della sinistra di Gramsci. Compensazione della realtà distorta dal cantante oppure invidia dei colleghi per aver occupato la sedia vuota di un eventuale social leader di sinistra?”.
MENZIONI
Dal punto di vista delle menzioni il discorso invece cambia con il protagonista sempre al primo posto che si porta con se molti attori protagonisti. I primi sono il Pd e Alessandro Zan, poi i tre di destra Salvini, Borghi e Crosetto con Pillon in fondo alla classifica. Ruolo marginale per Enrico Letta e in fondo alla top 20 c’è la moglie di Fedez, Chiara Ferragni. “Qui si evince quello che accade quando si mette in piedi un dibattito social acceso soprattutto su Twitter. – Spiega varriale – In questo caso la politica è stata tirata in ballo su più fronti come responsabile dell’assenza di libertà di espressione e di disinteresse verso tematiche sensibili come la legge Zan. C’è anche da sottolineare come messaggi simili siano poi utilizzati come giustificativo a ripagare ‘della stessa moneta’ gli avversari politici ed è per questo che gli esponenti della destra occupano le posizioni più alte in blocco”.
HASHTAG
Anche nella classifica degli argomenti più utilizzati c’è ovviamente Fedez, ma passa anche il messaggio del Ddl Zan che si trova declinato in più forme semantiche nella top 20. Grande spazio per la Rai ed il concertone del primo maggio. Presenti anche Salvini e la Lega come oggetto di contestazione del pubblico ma secondo Varriale “dire come fanno molti che la polemica messa in piedi da Fedez non abbia portato l’attenzione sul decreto Zan, facendola passare in secondo piano, non è del tutto corretta. E’ corretto invece dire che se anche Fedez fosse stato mosso da uno spirito sociale forte, la politica ha sviato il discorso sulla Rai e sulle Nomine che dovranno farsi tra poco. Non è un caso che ad accogliere l’invito di Fedez siano stati Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Roberto Fico che con l’avvento di Draghi hanno perso maggiore rappresentatività nella tv di stato che conta. D’altro canto, non mi sorprenderebbe vedere sulla tv pubblica lo stesso Fedez con una sua produzione essendo stato San Remo un’esperienza non proprio gratificante dinanzi al pubblico della tv che tutti gli influencer della rete disprezzano, ma in fondo dimostrano sempre di voler comprare”.
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