Chiuso il referendum del sindacato delle toghe
L’Anm boccia la riforma della giustizia, ma il sorteggio avanza
Stroncata la riforma del sistema elettorale del Consiglio superiore della magistratura, l’organo di autogoverno delle toghe, proposta dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia. Il sistema attuale va bene così e, se proprio un correttivo ci dovrà essere, allora forse è il caso di mettere mano al sorteggio. È quanto emerge dal referendum consultivo proposto questa settimana dall’Associazione nazionale magistrati. I quesiti erano due: uno relativo proprio al sorteggio dei togati, e l’altro sulla scelta del meccanismo di voto fra maggioritario o proporzionale.
Su circa 8000 iscritti all’Anm, i votanti sono stati 4275 per il primo quesito e 4091 per il secondo. 1787 quelli a favore del sorteggio e solo 745 a favore del maggioritario ipotizzato dalla Guardasigilli. Trionfo, invece, per il proporzionale, il sistema in vigore che ha consentito fino a oggi alle correnti di condizionare l’attività del Csm, trovando in Luca Palamara il suo alfiere più rappresentativo. «A tutti gli iscritti è stata offerta la possibilità di votare. Si sono accreditati quelli che si sono accreditati e amen… Di questi, il 42 per cento è stato favorevole al sorteggio», ha detto Andrea Mirenda, giudice a Verona e fra i primi a spingere su questo sistema di elezione che dovrebbe mettere fine allo strapotere correntizio,
«Una risicata maggioranza – prosegue Mirenda – ha fatto vincere il no. Chi è rimasto silente tra gli accreditati ha assunto una posizione giuridica di neutralità rispetto a qualsivoglia soluzione». «Questa è un’ulteriore riprova della tenuta costituzionale del sorteggio, a definitiva smentita dell’inconsistenza delle tesi correntizie. Perché, è appena il caso di ricordarlo, questo consenso è espresso da una comunità di giuristi di prim’ordine», ha concluso il magistrato.
Soddisfazione dalle toghe di Articolo 101, il gruppo di magistrati anticorrenti che del sorteggio ha fatto un manifesto identitario. Il sorteggio in discussione è di tipo “temperato”. Verrebbe, infatti, costituito un paniere di magistrati sorteggiati con determinati requisiti di professionalità ed anzianità e da questo paniere si procederebbe poi con le votazioni. Un modo per non toccare la Costituzione che prevede l’elezione dei componenti togati del Csm.
L’ultima parole alla politica. Sul sorteggio è da tempo in atto uno scontro nella maggioranza. Lega e Forza Italia sono favorevoli al sorteggio temperato, a differenza del Pd e del M5s. Forza Italia, in particolare, è spaccata: Pierantonio Zanettin, capogruppo forzista in Commissione giustizia è un un grande fan del sorteggio, a differenza di Francesco Paolo Sisto, sottosegretario azzurro a via Arenula. Tornando alla riforma del Csm, la discussione in Parlamento, che si trascina stancamente da due anni e mezzo, è adesso sospesa per l’elezione del capo dello Stato. Le eventuali modifiche dovranno essere fatte entro pochi mesi dal momento che a luglio sono in programma le votazioni per il rinnovo dell’attuale consiliatura.
© Riproduzione riservata