Cresce il fronte anticorrenti
Per il Csm i magistrati vogliono il sorteggio, schiaffo al sistema di potere di Palazzo dei Marescialli
I magistrati vogliono il sorteggio dei loro rappresentanti al Consiglio superiore della magistratura. Il responso delle votazioni della scorsa settimana per il rinnovo della giunta dell’Associazione nazionale magistrati di Palermo è clamoroso. Su 324 votanti (380 quelli aventi diritto al voto, ndr), Articolo 101 ha preso ben 103 voti. 101 i voti andati a Magistratura indipendente, il gruppo di destra, 98 ad Area, il gruppo progressista, e 21 a Unicost, l’ex gruppo di Luca Palamara.
Articolo 101, come sanno i lettori del Riformista, è il gruppo nato dopo lo scoppio del Palamaragate per contrastare il potere delle correnti per le nomine in magistratura. I due “asset” principali di Articolo 101 sono il sorteggio, appunto, e la rotazione degli incarichi direttivi. Anche dalle parti di Mi strizzano comunque l’occhio al sorteggio, visto invece con il fumo negli occhi dagli altri gruppi associativi e dal presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia. Va detto, per corretta informazione, che non si tratta di un sorteggio pieno, ma “temperato”. Verrebbe infatti costituito un paniere di magistrati sorteggiati con determinati requisiti di professionalità ed anzianità e da questo paniere si procederebbe con le votazioni. Un modo, dunque, per aggirare la Costituzione che prevede l’elezione dei componenti togati del Csm ma sufficiente a bloccare sul nascere le carriere parallele delle toghe.
La volontà dei magistrati siciliani, però, è destinata a scontrarsi con la volontà del governo che è intenzionato a dar vita ad un sistema di voto che darà ancora più potere alle correnti, facilitando il controllo del voto. Sembra una barzelletta ma è proprio così. La ministra della Giustizia Marta Cartabia si appresta stamani a presentare gli emendamenti del governo alla commissione Giustizia della Camera dove è attualmente incardinato il ddl di riforma del Csm e dell’Ordinamento giudiziario. Gli emendamenti dovrebbero basarsi sul testo della Commissione di riforma del Csm presieduta dal costituzionalista Massimo Luciani che ha pensato un sistema di voto “singolo trasferibile” con la possibilità di preferenze. «La politica non vuole riformare il Csm», ha affermato Andrea Reale, giudice al Tribunale di Ragusa e fra i componenti di Articolo 101 nel Comitato direttivo centrale dell’Anm. Sul sorteggio si preannuncia uno scontro tutto interno alla maggioranza. Lega e Forza Italia sono, infatti, favorevoli al sorteggio temperato, a differenze di Pd e M5s. Emblematico il caso di Forza Italia: da un lato Pierantonio Zanettin, capogruppo forzista in Commissione giustizia e pasdaran del sorteggio, dall’altro Francesco Paolo Sisto, sottosegretario azzurro a via Arenula, oppositore senza se e senza ma del sorteggio.
Il responso delle urne siciliane, comunque, è chiaro: un vera riforma del Csm passa solo attraverso un vera riforma del suo sistema elettorale. Quello che si appresta a varare il governo – già si ipotizza il voto di fiducia per l’approvazione – è la classica riforma gattopardesca affinché nulla cambi. Certo, sarebbe veramente una beffa che dopo quanto accaduto con la scandalo Palamara si desse il via a un meccanismo elettorale che invece di tagliare le unghie alle correnti servisse ad affilargliele.
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